Una volta varcata la soglia di Fandango, ci si ritrova avvolti da un ambiente che unisce con elegante sobrietà elementi contemporanei a richiami alle radici lucane. Nulla qui è lasciato al caso, dagli accenti materici dell’arredamento alle luci diffuse che mettono in risalto ogni dettaglio, senza mai rubare la scena all’esperienza gastronomica. La sala è impregnata di profumi che anticipano la precisione e il rispetto per la materia prima, elementi cardine nella filosofia di Salvatore Gatta. Dietro il banco, lo chef propone un approccio che rifugge ogni moda passeggera. A guidarlo sono anni di studio rigoroso e un’attenzione quasi scientifica alla selezione degli ingredienti. Gatta definisce la sua cucina come una personale rilettura dell’autenticità: cerca l’essenziale nelle sue pizze, tagliando ogni superfluo, lasciando che l’impasto e la qualità degli abbinamenti emergano in purezza. Le pizze qui si distinguono per una consistenza che dosa sapientemente fragranza e morbidezza, risultato di lievitazioni prolungate e di una lavorazione attenta ai minimi dettagli. L’impatto visivo è altrettanto curato: le creazioni di Fandango non cedono a decorazioni vistose, ma l’equilibrio cromatico degli ingredienti invita lo sguardo prima ancora dell’assaggio. Gli impasti mostrano una crosta dorata e sottile, mentre i condimenti si adagiano in modo ordinato, restituendo un invito quasi tattile alla scoperta di ogni morso. Ogni pizza rivela una struttura precisa: la base, sottile ma resistente, sostiene senza eccessi, i profumi degli oli, dei pomodori selezionati, delle erbe fresche. Fandango ha costruito la propria reputazione su scelte ponderate e un’identità solida, riconosciuta non solo dalla critica, ma anche da premi che ne attestano la ricerca costante dell’eccellenza tecnica. Qui, ogni ingrediente è manipolato con rispetto, per restare fedele all’essenza del prodotto di partenza senza alterarlo inutilmente. Il percorso gastronomico diventa così un inno alla sobrietà, all’equilibrio dei sapori e alla centralità della materia prima: chi cerca una cucina pensata e mai scontata trova in Fandango una tappa di riflessione, più che una semplice sosta gastronomica.