Franceschetta58 si trova alle porte del centro storico di Modena, in un ex-officina trasformata in una location moderna ed essenziale dall’atmosfera informale. Dal 2017, alla guida di questo bistrot di qualità c’è lo chef Francesco Vincenzi, arrivato qui dopo un lungo percorso che lo ha visto inizialmente in sala all’Osteria Francescana, il ristorante tristellato di Massimo Bottura, per poi passare in cucina e crescere professionalmente ad arrivare qui. Il servizio di sala, affidato alla maître Gloria Didonna e il sommelier Zakaria Labib, è attento e cordiale.
Qui lo chef Francesco Vincenzi, sotto la supervisione di Massimo Bottura, propone una cucina che riflette l’amore per la tradizione emiliana, con un tocco contemporaneo che guarda anche a influenze internazionali, in particolare quelle provenienti dal Giappone, che hanno sempre affascinato lo chef. Costruita sulla valorizzazione dei prodotti e delle tradizioni locali, la proposta gastronomica del ristorante si spinge oltre i confini della cucina regionale, portando in tavola piatti contemporanei e sorprendenti.
La selezione di piatti cambia frequentemente, mantenendo grande attenzione alla stagionalità degli ingredienti. In collaborazione con il sous-chef Valentim Carraro, Vincenzi ha ideato due menu degustazione che riflettono questa filosofia: Tradizione in Evoluzione e I Love Modena. Il primo propone una rivisitazione creativa dei grandi classici emiliani, mentre il secondo celebra la cucina più creativa del ristorante, con piatti che combinano tradizione e innovazione.
Tra i grandi classici del ristorante ricordiamo i Tortellini del Tortellante, fatti a mano nel laboratorio sociale fondato da Bottura e sua moglie Lara Gilmore, che offre opportunità di formazione a giovani nello spettro autistico, e avvolti da una golosa crema di Parmigiano Reggiano 30 mesi.
Come tutti i “discepoli” di Bottura, Vincenzi è molto sensibile alla lotta contro lo spreco alimentare e alle implicazioni sociali del suo lavoro. Questo approccio si riflette in una serie di iniziative che dimostrano come il cibo possa diventare un importante strumento di inclusione e sostenibilità. Franceschetta58 ha intrapreso una collaborazione con la casa circondariale di Modena e usa i prodotti provenienti dall’orto del carcere, valorizzando le verdure locali in preparazioni originali e gustose che mettono al centro l’elemento vegetale, trattato con la stessa importanza di carne o pesce.
Esempio di questo approccio è il suo Tubetto al Cavolo Nero, che riesce a rendere un ingrediente semplice e umile come il cavolo nero protagonista di una preparazione sofisticata, pur rimanendo fedele alle radici della cucina emiliana.
La carta dei vini, che include etichette di piccoli produttori locali, è un altro punto forte del ristorante. Oltre al tradizionale Lambrusco, che ha una pagina dedicata, la selezione offre una varietà di vini che accompagna perfettamente la proposta gastronomica d’ispirazione emiliana.