La Canonica, sotto la direzione dello chef Saimir Xhaxhaj, si distingue per una visione culinaria che rifugge ogni eccesso, prediligendo invece una sobrietà studiata e una raffinata cura dei dettagli. Le linee contemporanee degli interni, intervallate da accenti caldi nelle luci e nei materiali naturali, avvolgono l’ospite in un’atmosfera raccolta, quasi a voler favorire una concentrazione assoluta sui sapori. Lo spazio concilia intimità e misura: tavoli ben distanziati, arredi in legno dai toni delicati e richiami all’eleganza senza ostentazione, in perfetta sintonia con l’approccio della cucina.
La filosofia di Xhaxhaj emerge con chiarezza dalla coerenza delle sue proposte: ingredienti scelti con severo rigore e un rispetto quasi ossequioso per la materia prima, valorizzata con tecniche puntuali. Non si tratta di una cucina che cede facilmente alle sollecitazioni delle mode, ma si concentra invece sull’equilibrio tra gusto netto ed esecuzioni pulite, evitando sovrastrutture e accostamenti privi di ragion d’essere. La presenza dello chef si percepisce in ogni dettaglio, dalla precisione nella composizione dei piatti fino all’attenzione per le texture, mai affidata all’estro incontrollato, ma sempre misurata e fondata su una solida tecnica.
Precisa e rigorosa anche la presentazione: le portate, servite su ceramiche essenziali, rivelano una predilezione per cromie naturali e impiattamenti mai ridondanti. Il risultato è un dialogo armonico tra vista e palato, in cui nulla viene lasciato al caso, ma tutto sembra condurre verso un equilibrio rassicurante. La cucina della Canonica si fa portavoce di una ricerca personale, spesso impercettibile ma costante, che premia la trasparenza dei sapori e la loro valorizzazione.
L’attenzione della critica gastronomica – testimoniata dalla menzione nella Guida Michelin e da riconoscimenti sulle principali guide – trova dunque fondamento non in virtuosismi acclamati, bensì in una disciplina asciutta e in interpretazioni sempre centrate. La Canonica si afferma come scelta affidabile per chi predilige l’essenziale e una gastronomia in cui la qualità risiede nella discrezione e nell’armonia dei dettagli.