Alla Locanda del Falco, l’esperienza gastronomica nasce da una profonda dedizione per le materie prime e da un equilibrio armonico tra ricette di tradizione e sensibilità moderna. Non ci si trova immersi in un ambiente sontuoso o ricercato nei dettagli d’arredo: le sale puntano su un’eleganza essenziale, dove la luce naturale accarezza tavoli di legno e il profumo discreto delle erbe di montagna suggerisce un legame profondo con il territorio. Ogni elemento contribuisce a creare una sensazione di autenticità, invitando chi si accomoda a rivolgere la propria attenzione ai sapori che prendono forma in cucina.
Il percorso gastronomico guidato dallo chef Luca Bocchiardo riflette una filosofia che predilige la schiettezza delle materie prime e la freschezza garantita dalla selezione rigorosa dei fornitori locali. Le stagioni dettano la cadenza dei menu, traducendosi in proposte che variano di settimana in settimana: la cucina si affida così a prodotti orticoli appena raccolti, carni provenienti da piccoli allevatori e funghi della zona, quando la natura lo permette. Non si tratta di una semplice rivisitazione della cucina piemontese: il lavoro dello chef si riconosce piuttosto nell’equilibrio tra rispetto per gli ingredienti e una leggerezza che rende ogni portata invitante, mai sovraccarica.
La presentazione dei piatti predilige linee pulite e colori naturali, spezzati qua e là da tocchi cromatici dati da fiori spontanei o riduzioni delicate. L’aroma del pane caldo appena sfornato si fonde con note vegetali e marine, mentre le texture dialogano tra croccante e cremoso senza mai risultare forzate. In tavola si alternano preparazioni classiche rilette con discrezione e piatti che osano accostamenti sofisticati, ma sempre misurati nel bilanciamento dei sapori.
Il riconoscimento sulla Guida Michelin testimonia l’attenzione costante alla qualità, senza concessioni alle mode del momento. La cucina di Bocchiardo si sviluppa attorno a un approccio in cui la purezza dei prodotti, lavorati con gesti sapienti ma sobri, riesce a raccontare una storia fatta di memoria e innovazione. L’esperienza nel complesso restituisce il senso di una tradizione viva, capace di emozionare senza ostentazione.