La discrezione è la cifra stilistica di Accademia, un ristorante dove la concretezza si esprime attraverso una cucina capace di parlare la lingua della tradizione senza restare imprigionata negli schemi consueti. Varcare la soglia di questo locale significa immergersi in un ambiente elegante ma essenziale: le sale sono arredate con sobrietà, le linee nette degli arredi contemporanei si armonizzano con dettagli che richiamano la storia del luogo, mentre la luce soffusa crea un’atmosfera raccolta e avvolgente.
Nella proposta culinaria di Nicola Mecca si avverte un rispetto profondo per la materia prima: ogni ingrediente sembra essere stato scelto dopo un’attenta riflessione sul suo potenziale espressivo, e la stagionalità non è mai solo una dichiarazione d’intenti. Il menù si sviluppa seguendo ritmi propri della natura piemontese, con composizioni che prediligono la precisione della tecnica alla ricerca di effetti sorprendenti. L’equilibrio delle texture e la limpidezza dei sapori tradiscono la mano di uno chef che ama il rigore e la misura, e che, nella costruzione di ogni piatto, ricerca la quintessenza della semplicità pensata.
Non si incontrano concessioni né all’ornamento eccessivo, né a quell’estetica ricercata che a volte mette in secondo piano l’essenza del gusto: l’impiattamento è misurato, pensato per accompagnare gli occhi verso il centro del piatto, dove ogni elemento si distingue, ma nessuno prevale. I colori dei vegetali di stagione, le sfumature intense delle salse fatte sul momento e la croccantezza di un elemento appena scottato contribuiscono a una narrazione sensoriale lineare ma non per questo monotona.
Il racconto gastronomico di Accademia si riflette nella filosofia di Nicola Mecca, che descriverebbe la propria cucina come un esercizio di coerenza e concentrazione: nessuno spazio ai compromessi, nessuna rincorsa alle mode effimere. Qui il territorio si fa guida silenziosa, suggerendo accostamenti e tecniche in grado di far emergere, piuttosto che trasformare, le peculiarità degli ingredienti. In questo spazio raccolto, la creatività trova espressione nel controllo e nella consapevolezza, suggerendo un’esperienza che si rivolge a chi ricerca autenticità e precisione, nel segno di una cucina piemontese ragionata.
