Al piano terra Moma propone una ristorazione più semplice e veloce per il mezzogiorno, mentre l’esperienza gourmet si vive al primo piano, dove luci soffuse e legni dalle tonalità calde creano un’eleganza contemporanea e misurata. L’atmosfera invita a rilassarsi, accompagnati da un servizio professionale e premuroso, e a lasciarsi guidare in un percorso gastronomico chiaro, preciso e curato in ogni dettaglio.
Ai fornelli c’è Andrea Pasqualucci, talento della cucina romana, che firma piatti creativi senza ostentazione, costruiti su una ricerca rigorosa della materia prima e sulla capacità di far dialogare tradizione e sperimentazione con naturalezza. La sua cucina sorprende per equilibrio e pulizia dei sapori: nelle preparazioni più essenziali emergono proporzioni studiate e contrasti calibrati, mentre nei piatti più articolati si percepisce la maturità di una mano capace di osare mantenendo coerenza e armonia. Pochi i richiami diretti alla tradizione capitolina: Moma è pensato per chi ama esplorare ingredienti e abbinamenti nuovi, valorizzati da tecniche precise, da brodi estratti con lentezza e da presentazioni contemporanee mai eccessive. A cena si consiglia: Uovo Poché, amaranto, fonduta di parmigiano e tartufo bianco, ma anche Ostriche, composta di cavolo cappuccio e salsa al Franciacorta. Degno di nota anche il Piccione BBQ, salsa suprema e Dukkah.
Il risultato è un percorso che si sviluppa come una narrazione coerente, in cui ogni portata dialoga con la successiva. Così Moma afferma una presenza solida e distintiva nella ristorazione d’autore romana, offrendo un’esperienza gastronomica moderna, riconoscibile e profondamente legata alla qualità.