Varcare la soglia di Piano 35 è come adagiarsi per qualche ora in una dimensione sospesa, dove il panorama urbano si fonde armoniosamente con un ambiente elegante e luminoso. L’arredamento dialoga tra trasparenze e materiali raffinati, accarezzato dalla luce naturale che filtra ampiamente dalle vetrate, offrendo scorci suggestivi sulla città. Atmosfera contemporanea e mai eccessiva, progettata per mettere l’ospite a proprio agio e lasciare che la cucina resti protagonista.
Dietro ai fornelli, Marco Sacco conduce un gruppo affiatato – Christian Balzo, Ansony Murcia e Matteo Rosini – in un percorso che rifiuta la mera riproduzione della tradizione. Qui, la ricerca tecnica si intreccia con una riflessione personale sull’identità gastronomica piemontese, dando vita a piatti che raccontano cultura senza fossilizzarsi negli stereotipi. L’evoluzione è palpabile nella scelta delle materie prime: ortaggi e carni selezionati con cura, pesci di fiume e ingredienti che evocano una Piemonte non scontata, lasciando trasparire uno sguardo internazionale.
Passeggiare tra i tavoli, dove la mise en place è precisa ma priva di rigidità, significa seguire un menu che mette in risalto la stagionalità e valorizza ogni ingrediente. Dalla cromia delicata e nitida dei piatti si intuisce la filosofia di Sacco: rigore e libertà dosati con discrezione, senza nessun eccesso inutile, lasciando che sia il prodotto a guidare la mano. In ogni portata, la componente creativa trova espressione in equilibri misurati: non c’è mai la volontà di stupire fine a se stessa, ma un’attenzione costante al sapore puro e alle consistenze.
Il risultato si manifesta in sapori netti, talvolta inattesi, che colpiscono con sobria precisione. I menu si rinnovano secondo il ritmo delle stagioni, permettendo ai commensali di immergersi in un racconto mutevole. Piano 35 non indulge in enfasi, ma propone una visione gastronomica coerente e riconoscibile, in cui ogni piatto svela un percorso di studio e la volontà di raccontare il Piemonte attraverso forme nuove e pensate con profondità. In questo spazio, la cucina diventa disciplina e ricerca, lasciando emergere la cura e la conoscenza come veri tratti distintivi dell’esperienza.