Una visita al Podere San Faustino offre la sensazione di partecipare a un viaggio gastronomico spontaneo, dove la passione per il prodotto locale si intreccia a una visione contemporanea della cucina emiliana. La mano di Simone Strinati si percepisce nell'equilibrio tra rispetto della tradizione e desiderio di sperimentare, senza mai forzare la narrazione culinaria in sentieri prevedibili. L’ambiente rimanda a una ruralità elegante, con arredi che richiamano la semplicità delle antiche dimore di campagna, dove il legno e i toni neutri contribuiscono a creare un’atmosfera rilassata, quasi senza tempo.
Appena arriva in tavola, ogni portata rivela l’attenzione per i dettagli: dalla scelta delle materie prime, sempre locali e stagionali, alla precisione della presentazione, mai ostentata ma pensata per esaltare colori e consistenze naturali. I piatti, pur mantenendo una forte identità territoriale, evitano la replica scolastica della tradizione, preferendo metodi di cottura attenti e abbinamenti che valorizzano senza sopraffare. La filosofia dello chef — che suggerisce una cucina priva di eccessive etichette, fedele al territorio ma aperta alla reinterpretazione — accompagna l’ospite in un percorso di sapori riconoscibili ma mai banali.
Le porzioni, misurate con intelligenza, invitano a un assaggio consapevole. Ogni boccone sembra fatto per rallentare il tempo, con profumi pieni e texture che raccontano storie di stagioni e raccolti. La presenza costante del territorio nei sapori si declina in scelte di ingredienti che non cercano effetto sorpresa, ma rivisitano ciò che ci si aspetta da una tavola emiliana con sottile originalità. Nulla viene affidato al superfluo: la forza del ristorante risiede nella capacità di togliere piuttosto che aggiungere, lasciando emergere una cucina pulita, concreta, a cui si arriva senza scorciatoie.
Il riconoscimento Bib Gourmand da parte della Michelin suggella una proposta sincera, priva di eccessi, incentrata sull’equilibrio tra gusto e accessibilità. Podere San Faustino si rivolge a chi cerca autenticità senza rinunciare alla curiosità; un luogo dove il sapore dell’Emilia trova voce nuova, mantenendo salda la memoria del passato senza cedere alle mode.