All’interno di uno spazio che trasuda storia industriale reinventata, Ratanà accoglie i suoi ospiti con ambienti ampi e luminosi, dove il legno antico si mescola alla pulizia di linee contemporanee. Il fascino discreto delle pareti grezze dialoga con un senso di compostezza mai ostentata: qui ogni dettaglio suggerisce una ricerca misurata dell’essenziale, senza concessioni all’eccesso.
In cucina, Cesare Battisti imprime un’identità distintiva, guidando la proposta gastronomica attraverso un approccio che rifugge mode transitorie per privilegiare una continuità rassicurante. L’espressione della sua filosofia – intreccio di memoria e attenzione alla materia prima – si traduce in sapori puliti, controllati e sempre leggibili, capaci di valorizzare la stagionalità senza inutili virtuosismi. Un rispetto rigoroso per le tradizioni locali si percepisce nei piccoli dettagli: nelle cotture precise, nell’equilibrio tra acidità e grassezza, nella scelta degli ingredienti che puntano a esprimere un territorio senza forzature. L’essenza del lavoro di Battisti si riflette in una cucina che parla di onestà e trasparenza, piuttosto che di spettacolarizzazione.
Pur non legandosi sistematicamente a piatti iconici o ingredienti signature, la carta lascia spazio a una narrazione gastronomica che privilegia la concretezza: i risotti, ad esempio, rappresentano un filo conduttore che accompagna molte stagioni, e il gioco di consistenze nei secondi piatti mantiene sempre fede a una certa semplicità apparente, dietro cui si cela un evidente lavoro di precisione. Ogni portata arriva a tavola con una cura visiva misurata, priva di orpelli: la presentazione mira a valorizzare l’identità degli ingredienti, senza mai rubare la scena al gusto.
Il riconoscimento di guide rigorose come Michelin e Gambero Rosso non è che una naturale conseguenza di questa visione coerente. A ogni visita ci si può aspettare quella stabilità rara che rassicura e al tempo stesso invita a lasciarsi sorprendere dalla maturità di una cucina capace di misurarsi ogni giorno con le aspettative di un pubblico esperto. Al Ratanà, la concretezza dialoga con la contemporaneità, mantenendo saldo il ponte fra passato e presente, tradizione e misura.