Varcando la soglia di Valli di Lanzo si avverte subito quell’atmosfera rassicurante delle antiche case montane: legno scuro alle pareti, tavoli ben distanziati, una luce diffusa che accarezza la sala senza eccessi. Il silenzio discreto dei piccoli paesi piemontesi entra nel ristorante e si riflette in scelte di arredamento sobrie, in linea con la tradizione del luogo. Qui è la materia prima a raccontare, sostenuta dalla mano sicura di Francesco Eblovi. Lo chef evita orpelli e tecnicismi, preferendo una cucina che si riconosce nei gesti lenti della memoria e nel rispetto dei cicli stagionali.
I piatti arrivano in tavola con una semplicità calibrata: porzioni mai eccessive, impiattamenti essenziali che lasciano trasparire la qualità degli ingredienti. Le paste fresche, spesso tirate a mano, sprigionano sentori di farina e uova come in una cucina di montagna dove ogni gesto è frutto di un sapere antico. La carne locale, tenera e saporita, si accompagna a contorni di verdure di stagione, regalando al palato un equilibrio studiato tra sapidità e dolcezza naturale.
La filosofia di Eblovi si riassume in uno sguardo attento alle radici: il desiderio di tutelare le ricette dell’infanzia senza irrigidirle, mantenendo vivi sapori riconoscibili ma freschi, sempre legati al luogo. Non si inseguono mode passeggere né si indulge in rivisitazioni inutilmente ardite; ogni preparazione si inserisce con rispetto nel solco di una narrazione già tracciata dalle generazioni che hanno abitato queste valli. Gli ingredienti provengono quasi esclusivamente dai produttori circostanti: formaggi stagionati dal profilo deciso, ortaggi croccanti appena colti, funghi e erbe aromatiche raccolti nei boschi vicini.
A rendere peculiare l’esperienza è proprio questa coerenza tra ambiente, cucina e territorio. Il richiamo della tradizione diventa guida in ogni scelta, dalle paste ripiene con fonduta di toma locale — vero sigillo piemontese — ai secondi di selvaggina, cucinati con una delicatezza che ben incarna la sobrietà della cucina regionale. Senza cedere al compiacimento, il ristorante riesce a trasmettere un’identità forte, fatta di piccoli dettagli che, nel loro insieme, restituiscono la dimensione autentica di un Piemonte gastronomico fedele a se stesso.