Varcare la soglia di Zanze XVI significa immergersi in un dialogo elegante tra epoche diverse, percepibile già dall’accogliente atmosfera che unisce il fascino autentico di una storica osteria veneziana a tocchi contemporanei di design. Pareti che conservano memorie del passato si alternano a linee minimaliste e dettagli di arredo essenziali, accogliendo con discrezione e invitando a concentrarsi sull’esperienza gustativa.
L’impronta di Nicola Dinato si riflette in una cucina densa di personalità, in cui ricerca e rispetto della tradizione vanno di pari passo. Nelle sue mani, ingredienti locali vengono riletti attraverso una prospettiva attuale, senza perdere la loro identità originaria. La cura nella scelta delle materie prime è evidente, ma il valore aggiunto emerge soprattutto nella capacità di integrare aromi, cromie e lievi contrasti al palato, offrendo composizioni che prima si osservano e respirano, poi si assaporano sempre con un senso di scoperta.
Le portate narrano storie di laguna e terraferma: ortaggi fragranti, pesci dalla texture definita e intensità equilibrata, note erbacee che richiamano i profumi dei campi veneziani. Non si tratta di semplici reinterpretazioni, quanto di una successione di quadri gastronomici in cui passato e presente trovano un punto d’incontro concreto e dinamico. Ogni piatto dialoga con la stagionalità e con un’estetica pulita, dove nulla è lasciato al caso: colori che risaltano sulla porcellana candida, decorazioni misurate che sottolineano ingredienti e composizione senza eccedere.
La filosofia di Dinato potrebbe essere sintetizzata come una continua esplorazione del nuovo restando ben ancorato alla memoria: una tensione creativa che rifugge ogni compromesso e si esprime in sapori genuini, costruiti con rigore e sensibilità ambientale. L’esperienza sensoriale viene ulteriormente arricchita da profumi sottili che anticipano la degustazione, amplificando l’attesa e stimolando l’immaginazione.
Zanze XVI si distingue dunque per la scelta di raccontare Venezia attraverso la materia prima più che per voli pindarici o gesti spettacolari. Il percorso nel menu accompagna gli ospiti attraverso una narrazione gastronomica dove familiarità e sorpresa convivono, offrendo uno sguardo autentico sulla cucina contemporanea lagunare senza mai cedere alla prevedibilità.