Inutile negarlo: quando entri in un locale in stile ibizenco, può non rimbombarti nella testa il tormentone dell’estate che dice “questa non è Ibiza”? Beh, sì, in effetti siamo a Roma e il contesto è quello dei palazzi anni Settanta e del traffico di Corso Francia (che per fortuna di sera va a diradarsi), ma basta varcare la soglia di CasaLoca per sentirsi catapultati effettivamente in un’atmosfera da Baleari. Pareti bianche, tanto legno, paglia, pale di fico d’India e mazzetti di camomilla che scendono dal soffitto. Il tutto con una cucina spagnola il più possibile fedele all’originale, grande materia prima e l’estro dello chef stellato Riccardo Di Giacinto, socio con la moglie Ramona Anello e all’amico Luca Colapietro, che si occupa della sala.
Luca Colapietro, Ramona Anello e Riccardo Di Giacinto
Perché Ibiza?
Chi conosce la coppia Di Giacinto-Anello non rimane certo sorpreso: hanno chiamato la figlia Eivissa, che è l’antico nome di Ibiza. Evidentemente in quell’isola ci hanno lasciato un pezzo di cuore. E confermano che è il loro “buen retiro”, dove scappano appena hanno qualche giorno di libertà e dove sognano di andare a concludere la loro vita, “Ma adesso siamo ancora giovani, per ora ci andiamo solo in vacanza. L’ultima volta siamo andati questa estate”, conferma Ramona. Prima ci erano andati Riccardo e Luca per una quattro giorni rocambolesca, con un furgone per raccogliere arredi originali per CasaLoca. Tavoli, porte, vecchie fotografie che raccontano la storia dell’isola: tutto contribuisce a un’atmosfera perfettamente fedele allo stile ibizenco. “Non abbiamo voluto affidarci a un architetto – commenta Ramona – perché Riccardo aveva già tutto chiaro nella sua mente”, spiega Ramona.
Una delle sale di CasaLoca
Work in progress e sorprese in arrivo
L’inaugurazione ufficiale è stata il 21 giugno, giusto all’inizio dell’estate, da celebrare negli spazi esterni di questo locale suddiviso in due isole, ovvero due locali attigui e divisi da un corridoio aperto che sembra un patio. “Fra di noi le chiamiamo Ibiza e Formentera, ma è solo un modo per capirci al volo. Ci teniamo che sia un tutt’uno, anche quando avremo ampliato la proposta food non ci saranno zone separate ma un unico menù”, continua Ramona. Gli spazi consentono di arrivare fino a 150 coperti, ma le intenzioni del trio sono quelle di mantenere numeri decisamente più bassi, per garantire un servizio di buon livello e un’atmosfera rilassata. Non è un caso che nello staff di sala ritroviamo alcuni ex di All’Oro, il ristorante stellato di Di Giacinto: formatisi nel fine dining, in questo locale più pop hanno avuto l’opportunità di crescere professionalmente.
Uno dei piatti giocosi firmato CasaLoca
Non solo paella
Arrivato il forno con la brace, una specie di Ferrari delle griglie, su cui annunciano che saranno cucinati anche pesci interi, è quasi tutto pronto anche per lanciare la seconda parte del progetto. Il secondo caseggiato avrà quindi una seconda cucina con griglia, che consentirà all’executive Gianluca Marrella di muoversi più agevolmente negli spazi un po’ stretti della cucina principale. “In prima battuta avevamo pensato di riproporre in parte il format di Madre, cioè di una pizza con ingredienti gourmet. Noi avevamo messo in carta a Roma la pizza con Patanegra già nel 2016, ben prima di Briatore. Ma poi abbiamo pensato che sarebbe stato più coerente aggiungere piuttosto un’offerta di pesce alla brace, anche cucinato intero. È una cosa che al momento nessuno fa a Roma”, annuncia Di Giacinto.
Cambio del forno in corsa, quindi, ed elaborazione di un menù che privilegia il pesce, ma che non dimentica carne e vegetali. La paella è uno dei core business, sia in versione “de mariscos” (con i frutti di mare), che vegetariana; le tapas “para compartir” rientrano perfettamente nel concetto di “cucina contagiosa” come l’ha voluta definire lo chef; la parte di griglia di carne, con tagli raffinati come l’entraña di Wagyu iberico e il Segreto di Patanegra, sono serviti direttamente al tavolo su deliziose grigliette fumanti.
Coerenza e attenzione al dettaglio
Le grigliette sono uno dei tanti dettagli che fanno parte di un servizio curatissimo, ma giocoso. Chef Di Giacinto e soci sono andati alla ricerca delle divertentissime suppellettili, che vanno dalla riproduzione di una spalla di prosciutto in ceramica, per presentare il prelibato tagliere di Patanegra Cinco Jotas, al maialino che “porta” le Croquetas di Chorizo, fino alla scimmietta che a fine serata conclude l’esperienza con una pralina a forma di arachide su cui all’ultimo viene grattato il sale di Ibiza originale. E a proposito di ingredienti originali, arrivano direttamente da Ibiza il sale, le patatine che vengono servite con l’aperitivo, la ricetta del Pan de cristal fatto in casa.