Naturale o convenzionale? Nel mondo del vino le vie di mezzo non esistono, o sono in estinzione. Bisogna quindi prendere una posizione: con o senza solfiti aggiunti? A guardare le numerose enoteche che stanno aprendo a Roma, tutte sbilanciate verso i vini naturali, evidentemente ha vinto il mondo del “più interventi in vigna che in cantina”, ma va detto che è anche questione di pubblico: chi frequenta questo tipo di locali è un consumatore più consapevole e spesso si tratta di veri e propri appassionati. Per non parlare dei gestori, fieri sostenitori del naturale.
C’è di sicuro un fattore che mette d’accordo tutti gli osti moderni: non esiste una proposta vino senza una proposta cibo per accompagnare la bevanda, o quantomeno per sostenerla. La cucina può essere più o meno strutturata, ma chi sa scegliere i vini di solito ha anche il palato per selezionare grandi cibi di accompagnamento. E rendere tutti felici.
Di seguito trovi una panoramica tra i migliori wine bar di Roma, un trend in netta crescita nella capitale.
Enoteca La Mescita
L’anima di questo locale, anzi di due visto che alla sede di Garbatella si è aggiunta di recente quella di Monteverde, è Angelo Consorte. Uno dei decani dei wine bar, che ha formato a sua volta una generazione di nuove leve e che ha fatto felici schiere di appassionati. Nella sede di Monteverde, a due passi da Villa Sciarra, troviamo Giovanni Seddaiu in sala. In entrambi i locali, una scelta enoica sconfinata, selezionatissima, e un accompagnamento food che parte da taglieri di salumi e formaggi (Re Norcino e Beppe e i suoi formaggi), ma spazia anche nel cucinato, con piatti non eccessivamente concettuali.
Enoteca La Mescita Garbatella
Via Luigi Fincati, 44 – Roma
La Mescita Monteverde
Via Fratelli Bonnet, 5 – Roma
Ruvido
Anche qui siamo in zona San Giovanni, anzi, ancor più vicino alla Basilica vaticana, in una traversa di via Gallia. Ruvido è un locale dalle atmosfere brutaliste, cemento alle pareti, foratini grigi e bottiglie sparse qua e là. Musica elettronica, new wave anni ’80, alternative rock: il contesto di questa enoteca con cucina è volutamente perturbante, senza perdere in accoglienza. I soci sono Alessandro Bernabei (già proprietario di Acquasanta a Roma e Terramadre a Nettuno), Yari Stati (food blogger conosciuto come The Bro food) e l’art director Luca Laurenti. Anche qui si punta ai vini a basso intervento umano, e un accompagnamento food da enoteca contemporanea che sorprende piacevolmente.
Ruvido
Via Apulia, 11 – Roma
Bar Bozza
Una vecchia copisteria di Garbatella che diventa uno dei wine bar più amati dagli appassionati di vino romani. Ad aprirla, una coppia di amici, Fabio Macrì e Mauro Lenci. Il secondo era già noto nel quartiere perché aveva lavorato per 7 anni alla Mescita (vedi sopra), ma quello che ha voluto creare insieme all’amico è un posto che definisce “più punk”. Vini naturali anche qui, la carta è lo scaffale, poca mescita, e una proposta di tapas, senza tagliere: tutto è cucinato, selezione delle materie prime, abbinamenti intelligenti e piatti piacioni come il vitello tonnato.
Bar Bozza
Via Giulio Rocco, 27 – Roma
Ciaparat
Una piazza nascosta in zona San Giovanni, un quartiere che in fatto di vini è in grande fermento, per rimanere in tema. Qui Emiliano Cataldo e Greta Bertoli (anche lei ex della Mescita) hanno aperto la loro bomboniera del vino, pochi tavoli e tanta passione. In cucina Chiara Sarra che fra le esperienze vanta un passaggio da Retrobottega. La proposta è anche qui a tutto vino naturale, chiedere consiglio per orientarsi non guasta e mette alla prova i bravi Emiliano e Greta, assaggiare le tapas di accompagnamento è un obbligo, perché sono piatti semplici, ma davvero sfiziosi e intriganti, con un voluto sbilanciamento per il vegetale.
Ciaparat
Piazza S. Donà di Piave, 14 – Roma
Avanvera
Qui c’è lo zampino di un volto notissimo della ristorazione capitolina, Sarah Cicolini, chef di Santo Palato. Siamo sempre nel quadrante Sud-Est, ma ci spostiamo in zona Furio Camillo, per questa “enoteca moderna” con cucina pensata da Sarah (ci sono alcuni cult di Santo Palato come il prosciutto di cuore, ma niente carbonara né altri tipi di pasta), mentre alla selezione enoica ci pensa il socio Mattia Bazzurri, che predilige i vignaioli-artigiani.
Avanvera
Via Luigi Tosti, 29 - Roma
Piano C
Ancora San Giovanni, ancora più vicino alla Basilica. Qui siamo in un piccolo localino dall’atmosfera un po’ radical (i cartonati in stile Propaganda sul soppalco fanno capire il target), guidato dalla simpatia accogliente del patron-oste Mirko Di Mambro. Predilezione per i vini naturali e una cucina decisamente a vista, nel senso che la si può vedere preparare in diretta dietro al bancone. Più che cucinati i piatti sono assemblati, partendo da buone materie prime, con idee furbe e da copiare.
Piano C
Via Faleria, 12 – Roma
Menabó Vino e Cucina
Paolo e Daniele Camponeschi
Loro sono i fratelli Camponeschi, Paolo in cucina e Daniele in sala a consigliare il vino, con una rara capacità da oste di inquadrare perfettamente il cliente. E oltre al merito di aver dato vita a uno di quegli indirizzi che facilmente entrano nel cuore, sono anche fra i primi ad aver scommesso (e vinto) sulla rinascita di Centocelle. Si definiscono una trattoria resistente, popolare, ma sono anche una delle migliori enoteche della capitale che tratta vini selezionati, dicono, in base alla serietà produttiva delle aziende. Il menù food è articolato, completo dall’antipasto al dolce, e cambia in base alle stagioni.
Menabó Vino e Cucina
Via delle Palme, 44 D - Roma
La Barrique
Qui siamo su un altro indirizzo storico per gli appassionati di vino. La novità è che il patron Fabrizio Pagliardi, dopo la chiusura di Barnaba, è in sala in pianta stabile, nonché a divertirsi ai fornelli. Ai piedi di Monti, si può dire che La Barrique abbia formato e fatto felici generazioni di appassionati di vino. Pagliardi è fra i fautori della ricerca degli champagne da piccoli vignerons indipendenti e della svolta verso i vini naturali, di cui è fra i massimi esperti. L’offerta in mescita – sempre ampia – la trovate sulla lavagna e quella nel piatto è più da trattoria che da wine bar, piaciona e goduriosa.
La Barrique
Via del Boschetto, 41B - Roma