Sorry, you need to enable JavaScript to visit this website.
deamarizzazione olive - Fine Dining Lovers

Depositphotos

Come si deamarizzano le olive

3 Minute read
Da
Fine Dining Lovers
Redattore

La deamarizzazione delle olive è una delle pratiche più affascinanti e tradizionali della cucina mediterranea. Serve a rendere commestibili le olive appena raccolte, naturalmente ricche di sostanze amare come l’oleuropeina. A seconda della varietà, del grado di maturazione e dell’uso finale, il processo può avvenire con metodi naturali o con tecniche più rapide come l’impiego della soda. Conoscere le differenze permette di scegliere il metodo più adatto e ottenere un prodotto gustoso e stabile nel tempo.

Cosa significa deamarizzare le olive

Il termine deamarizzare indica l’eliminazione dell’amaro naturale contenuto nella polpa delle olive appena raccolte. Questo passaggio è fondamentale per poterle consumare, poiché le olive fresche sono praticamente immangiabili senza trattamento.

La sostanza responsabile del gusto amaro, l’oleuropeina, viene gradualmente rimossa tramite immersione in soluzioni acquose o saline. Durante il processo, le olive subiscono anche una leggera fermentazione lattica, che ne modifica il profilo aromatico e ne aumenta la conservabilità.

In passato, questa trasformazione era affidata all’esperienza contadina, oggi invece è diventata una vera e propria arte gastronomica, capace di valorizzare ogni varietà di oliva — dalle piccole e croccanti olive verdi alle più mature e morbide nere.

I metodi naturali per eliminare l’amaro

Esistono diversi modi per deamarizzare le olive, e tutti partono da un principio comune: l’immersione prolungata in liquidi che favoriscono la fuoriuscita dell’amaro. I metodi più usati sono quello con acqua e sale e quello con soda caustica, scelti in base al tempo disponibile e al risultato desiderato.

Acqua e sale

Il metodo più naturale consiste nell’immergere le olive in acqua fresca, cambiandola ogni giorno per circa 10–15 giorni. Questo processo lento e graduale rimuove l’amaro in modo delicato, senza alterare troppo il sapore originale del frutto.

Dopo la fase di lavaggio, le olive vengono poste in una salamoia (acqua e sale) che favorisce una leggera fermentazione e le prepara alla conservazione. Il risultato è un prodotto croccante, aromatico e perfetto per essere servito come antipasto o per accompagnare formaggi e salumi.

Soda caustica: quando e come usarla

La deamarizzazione con soda è una tecnica più rapida, ma richiede precisione e attenzione. Si utilizza una soluzione di soda caustica diluita (generalmente all’1–2%), nella quale le olive vengono immerse per alcune ore, fino a quando la polpa risulta leggermente penetrata.

Successivamente, è indispensabile sciacquare le olive più volte con acqua pulita per eliminare ogni residuo di soda, quindi completare il processo con una salamoia leggera. Questo metodo è adatto alle olive verdi da mensa, in particolare alle varietà più carnose, e consente di ottenere un sapore più dolce e una consistenza uniforme.

Tempi di deamarizzazione e varietà di olive

I tempi di deamarizzazione delle olive dipendono dal metodo scelto e dalla tipologia di frutto. Con acqua e sale servono almeno due settimane, mentre con la soda bastano poche ore. Le olive verdi richiedono solitamente trattamenti più lunghi rispetto a quelle nere, poiché contengono una maggiore quantità di sostanze amare.

Tra le varietà più usate per la deamarizzazione domestica ci sono le Nocellara, le Bella di Cerignola, le Taggiasche e le Peranzane. Le olive nere, più mature e dolci, vengono spesso lavorate con salamoie più leggere o essiccate al sole per concentrare gli zuccheri naturali.

Ogni varietà porta con sé curiosità sulle olive: colore, dimensione e sapore cambiano non solo per la specie, ma anche per il terreno e il clima in cui crescono, rendendo ogni raccolto unico e irripetibile.

Come conservare le olive dopo il trattamento

Una volta completata la deamarizzazione, le olive devono essere conservate correttamente per mantenerne gusto e consistenza. Il metodo più comune è la conservazione in salamoia, con una concentrazione di sale intorno al 7–10%.

Le olive vanno immerse completamente nella soluzione e conservate in vasi di vetro sterilizzati, al riparo dalla luce e dal calore. È possibile aromatizzare la salamoia con aglio, alloro, origano o scorza di limone per un tocco più personale.

Un’alternativa interessante è la conservazione delle olive sott’olio, ideale per chi preferisce sapori più morbidi e mediterranei. In questo caso, le olive devono essere perfettamente asciutte prima di essere immerse in olio extravergine, per evitare rischi di fermentazioni indesiderate.

Con la giusta cura, le olive deamarizzate possono essere gustate per mesi, raccontando ogni volta il legame profondo tra pazienza, tradizione e sapori autentici della terra mediterranea.

Diventa membro
Unisciti a noi per contenuti esclusivi e molto altro ancora!
Sblocca l'accesso a tutti gli articoli
Per continuare a leggere e accedere a tutti i nostri contenuti esclusivi, registrati ora.

Fai già parte della nostra community? ACCEDI