



7 luoghi
Non il solito tavolo: guida agli chef's table da provare
Posti

Sine by Di Pinto
Una delle esperienze più belle e divertenti che si possono fare a Milano? L’unconventional chef’s table di Roberto Di Pinto, nella cucina del suo ristorante Sine, neo stellato Michelin 2025. Come funziona? Si prenota online scegliendo una sera libera nel calendario (dal martedì al sabato) e si risponde a un questionario: un’intervista che serve allo chef per inquadrare gli ospiti, capirne il background gastronomico e i gusti. “In base alle risposte, costruiamo un menu sartoriale”, spiega Di Pinto. Così, dopo un aperitivo in cantina, si entra in cucina e si mangia accomodati al bancone di marmo, “che sarebbe il pass degli antipasti”, precisa lo chef. L’esperienza è pensata per due, massimo tre persone. Durante la serata si chiacchiera e si interagisce molto con la brigata. “C’è sempre un bonus per chi mangia in cucina e la vive in prima persona: se l’ospite vede qualche piatto che stiamo preparando per un altro tavolo che lo ispira, viene inserito nel percorso e fatto assaggiare”, spiega Di Pinto. Il percorso prevede circa 10 portate, anche se può cambiare a seconda dei palati e delle pance, perché “c’è chi ne mangia 15 e chi si ferma a 8”, dice lo chef. I prezzi? L’esperienza costa 190 euro a persona (40 euro l’aperitivo in cantina con calice di Champagne, pizzetta fritta e taralli; 120 euro l’abbinamento vini - in arrivo il pairing analcolico).

Seta by Antonio Guida
Guidato da Antonio Guida, il ristorante Seta, due stelle Michelin all'interno del Mandarin Oriental Hotel, è un punto di riferimento per tutti i palati gourmand. Qui lo chef's table si trova in una posizione davvero unica: in cucina, di fronte al pass. Disponibile solo la sera, dal martedì al sabato, prevede un menu dedicato di 8 portate, comprensivo di un calice di Champagne di benvenuto (costo: 350 euro, bevande escluse). I piatti proposti? Sono grandi signature di Guida e spaziano dalla Cappasanta, avvolta nella bieta con cavolo rapa in crosta di sale, salsa al cedro e aneto, al Colombaccio, con royale di fegatini, mais, ortica e salsa Perygord, dal Risotto con lampone e crema di erbe all’Astice blu arrosto, proposto con bagna cauda, seppia e bisque alla vaniglia. Per un’esperienza incredibile.

DanielCanzian
Lo chef’s table di Daniel Canzian? Si traduce in un’esperienza al bancone, affacciati sulla cucina a vista, aperta sulla sala. Il bancone è sempre disponibile, sia per il pranzo sia per la cena: ci si può accomodare scegliendo qualsiasi menu (i percorsi Iconico o Alta Cucina Veneta), oppure si può optare per la proposta alla carta. Per i clienti under 40 che scelgono il menu Giovani Forchette, invece, il bancone rappresenta l'unica opzione. Si tratta di un percorso pensato per i più giovani, per un’esperienza a stretto contatto con la brigata e lo chef, disponibile dal martedì al venerdì a cena, il sabato anche a pranzo: un menu di 5 portate selezionate dallo chef, proposto a 50 euro. “Il bancone consente di interagire con noi e di vivere un'esperienza immersiva”, dice lo chef. I prezzi? Il menu Iconico costa 130 euro, mentre il percorso Alta cucina veneta cambia a seconda del numero di portate: Degustazione veneta di 4 portate a 75 euro, Degustazione veneta di 5 portate con nota dolce finale a 85 euro, Degustazione veneta di 6 portate con nota dolce finale a 95 euro. Preferite il menu alla carta? A scelta due portate a 70 euro, a scelta due portate più dessert a 80 euro, a scelta 4 portate a 95 euro.

Iyo Omakase
Immancabile in questa lista l’Iyo Omakase, una stella Michelin, tra i fiori all’occhiello del gruppo di ristoranti guidato da Claudio Liu. Uno spazio di circa 20 metri quadrati che nel 2023 ha conquistato il Premio Chef's Table - Esperienza più intima e coinvolgente, assegnato dalla Guida di Identità Golose. Al banco ci sono solo 7 posti: in pieno stile giapponese, il sushi master cucina di fronte agli ospiti, proprio come accade allo chef’s table più classico. Dal momento che il menu omakase è uguale per tutti gli ospiti, al momento della prenotazione viene richiesto di segnalare eventuali allergie o intolleranze alimentari. I prezzi? A cena il menu omakase costa 185 euro, a pranzo 110 euro (pairing 85 euro). Segnaliamo due servizi serali: alle 19.00 e alle 21.30.
Anche al Ristorante Berton, una stella Michelin, si può vivere l’esperienza dello chef’s table, immersi in una cucina grande quanto un attico. L’offerta è pensata per chi desidera vivere un’esperienza gastronomica senza mediazioni, osservando la brigata al lavoro. Ecco allora un solo tavolo esclusivo, riservato a due persone, affacciato direttamente sulla cucina guidata da Andrea Berton: qui è possibile ammirare lo staff all’opera e vivere il servizio con i suoi ritmi in tempo reale, lasciandosi guidare in un percorso culinario unico. Il menu? Viene creato dallo chef, a sorpresa, per un totale di 9-10 portate. L’esperienza, pensata per due, ha un costo di 250 euro a persona (vini esclusi) ed è disponibile solo su prenotazione, scrivendo all’indirizzo mail info@ristoranteberton.com.

Morelli all'hotel Viu
Giancarlo Morelli è uno chef che trasmette calore e senso di famiglia. Non poteva concepire diversamente il suo chef’s table, nel ristorante che porta il suo nome, dentro l’Hotel Mi Viu: un grande tavolo posizionato all’interno dell’ampia cucina, in un angolo arredato come una casa, con tanto di punti luce e credenza. Più che il “tavolo dello chef”, qui c’è il “tavolo degli amici”, solitamente riservato agli eventi e ai gruppi, da richiedere esplicitamente al momento della prenotazione. Il friend’s table è perfetto per vivere un’esperienza fuori dagli schemi, capace di coniugare alta cucina, accoglienza e servizio impeccabile.

Verso Capitaneo
Una scelta forte quella dei fratelli Mario e Remo Capitaneo, alla regia del ristorante Verso, in piazza Duomo, due stelle Michelin. Sì, perché hanno concepito uno spazio senza barriere tra sala e cucina: un ambiente contemporaneo, dove vige quasi esclusivamente la logica (e la modalità di consumo) dello chef’s table. Mentre si mangia, si osserva la finitura dei piatti sotto i propri occhi, magari scambiando due battute direttamente con gli chef. Un ristorante che riflette una nuova concezione di fine dining, molto più libera e interattiva: l’esperienza si vive in diretta, senza quinte o retroscena, in una “cucina aperta”. Qui lo chef's table è per tutti, perché si è come se ci fosse un unico tavolo dello chef, più informale e democratico: un modo per dare la possibilità a più persone di vivere un'inedita situazione gastronomica immersiva.