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Mangiare campano a Milano Di Pinto

"Pacco da giù” cercasi. La guida dello chef Roberto Di Pinto per mangiare campano a Milano

Dove andare quando si ha voglia di frittatina napoletana, crocchè, sfogliatella, mozzarella di bufala e panuozzo? Lo abbiamo chiesto a Roberto Di Pinto, chef partenopeo alla regia del ristorante Sine by Di Pinto

Napoletano doc, lo chef Roberto Di Pinto non dimentica mai le proprie origini: non solo nella proposta gastronomica (da poco ha introdotto il menu Napovegano, un percorso ispirato alla cucina popolare napoletana e alla sua anima vegetale), ma anche nelle serate in cui ospita al suo Sine by Di Pinto, neo stellato della Guida Michelin 2025, chef corregionali in arrivo da tutta Italia per l’Ambasciata Campana. Una serie di cene a più mani, che trasformano il ristorante in un avamposto della cultura gastronomica partenopea. Chi meglio di lui per mappare il cibo campano a Milano? Ecco dove scovare in città i sapori del mitico “pacco da giù” secondo lo chef Di Pinto, tra mozzarelle, friarielli e parigine. 

Cucina campana: Stadera Gastronomia Contemporanea

Si chiama Stadera la Gastronomia Contemporanea di Aldo Ritrovato, chef di origini salernitane che in passato è stato il mio sous chef al ristorante del Bulgari Hotel. Ha aperto questo posto in Largo Crocetta 1 quattro anni fa”, racconta Di Pinto. “Propone una cucina tipica campana con innesto lombardo (non mancano classici della tradizione come la cotoletta alla milanese). Ha la gastronomia che consente anche l’asporto. Lui è bravissimo a cucinare i vegetali, con proposte imperdibili: dalla parmigiana di melanzane alle verdure in agrodolce, dalla scarola napoletana ai friarielli. Ha sempre la treccia e la mozzarella di bufala campana dop, che si fa arrivare direttamente da Barlotti (noto caseificio di Paestum, ndr). Ottimi gli spaghetti alla colatura di alici di Cetara e la pasta alla genovese”. 

Pizza napoletana tradizionale: L'Altra Taverna 

“Avete voglia di mangiare una pizza tradizionale? Allora dovete andare a L’altra Taverna, in via Anzani 3”, dice lo chef. “Questa è la classica taverna dove si va proprio per la pizza napoletana. E’ gestita da Davide Iannaco, un mio cugino di secondo grado, che vive da circa trent'anni a Milano. Ha aperto questa pizzeria dove si serve anche tutta la frittura tradizionale che a Napoli si mangia prima della pizza: dalla frittatina al crocchè, passando per la pizza fritta con cicoli e ricotta o la classica montanara”. 

Pizza napoletana contemporanea: Da Lioniello 

“Per chi invece vuole provare una delle espressioni più contemporanee della pizza non ho dubbi: il mio consiglio è di assaggiare la pizza diversamente napoletana di Salvatore Lioniello, pizzaiolo casertano che da qualche tempo ha aperto anche a Milano, in via Friuli 46”, spiega Di Pinto. “La sua pizza è ottima, ha un impasto leggerissimo, al punto che te ne mangi tranquillamente due. Provatela: non mi darete torto”. 

Cornetto ischitano: Aroma Napoletano 

Volete fare colazione in stile partenopeo? “La risposta è Aroma Napoletano in via Traù 2, zona Isola. Qui si beve il caffè di giù si mangia il cornetto ischitano (caratterizzato da un impasto bicolore, che alterna strati di sfoglia, e da una farcitura con crema e amarena, ndr) che è il top”, dice Di Pinto. “Qui si viene anche per ritrovare un po’ di esagerazione napoletana per il risveglio: basti pensare alle varie creme proposte per le farciture dei pezzi (con declinazioni al pistacchio, al cioccolato bianco ecc.) e alla possibilità di acquistare i cornetti ischitani anche di taglia XL. Il mio preferito, però, resta il classico con crema e amarena”. 

Frittatine di pasta e crocchè: I Romano

“Tra le segnalazioni, non voglio che manchi la classica pizzeria-trattoria di quartiere, dove vado spesso: I Romano, in via Lomellina 34”, racconta lo chef. “Un locale dalla gestione napoletana, dove si trova un’ampia offerta gastronomica a tema. Loro per me sono molto forti sulla frittura, quindi non posso che consigliare questo indirizzo per assaporare ottime frittatine e crocchè. Il posto giusto, insomma, per mangiare un classico dello street food campano come la frittatina di pasta napoletana con ragù alla bolognese e piselli. 

Parigine e rosticceria napoletana: Mergellina Bakery 

“Avete presente le tipiche rosticcerie napoletane, dove soddisfare anche le ‘voglie notturne’ di cibo? Ecco, a Milano c’è un posto analogo, perfetto per desideri mangerecci serali: Mergellina Bakery. Si trova in viale Bligny 13 e apre solo dalle 20.00 alle 03.00”, spiega Di Pinto. “Qui si trova la mitica parigina, la pizza in teglia ripiena di mozzarella, prosciutto e formaggio, ricoperta da una sfoglia sottile. Ma ci sono anche i cornetti super farciti e tutto ciò di cui vi può venire voglia di notte, magari uscendo da un locale, prima di tornare a casa”. 

Panuozzi e mozzarella di bufala: Gastronomia Vecchia Napoli 

E per chi vuole portare a casa un po’ di prodotti veraci? “C’è la Gastronomia Vecchia Napoli in viale Corsica 33, dove vado a prendere pure il Provolone del Monaco, quando lo finisco al ristorante”, racconta Di Pinto. “Qui si trova il casatiello a Pasqua, mentre tutto l’anno è un punto di riferimento per i panuozzi farciti al momento, oltre che per tipicità come la pizza di scarola, salumi e formaggi campani, mozzarella di bufalataralli napoletani con mandorle e pepe”. 

Sfogliatelle e pastiera napoletana: Mignon  

“Si trova in Stazione Centrale Mignon, l’indirizzo perfetto per chi cerca sfogliatelle napoletane pastiere napoletane fatte come si deve. I patron di questa insegna hanno una produzione molto importante al Sud, preparano i dolci anche per noti ristoranti stellati, l’azienda si chiama Viva Dolce. Ora, con il brand Mignon, stanno aprendo anche nelle stazioni delle grandi città come Milano, appunto, ma anche Torino e Roma”, spiega Di Pinto. 

Siamo arrivati al dolce epilogo della nostra playlist campana, ma ci rendiamo conto che manca un’informazione fondamentale: dove mangiare i migliori spaghetti alle vongole di Milano? “Non ho un posto da suggerirvi - risponde lo chef - perché non l’ho ancora trovato. Ma vi prometto che un giorno li farò io, quando aprirò la mia trattoria rosticceria”. E noi non vediamo l’ora. 

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