Varcando la soglia di Al Segnavento, ci si trova immersi in un’atmosfera che dialoga con la terra e la stagione. L’ambiente, raccolto e impreziosito da elementi in legno naturale e tessuti dalle tinte calde, richiama la semplicità rurale ma con attenzione alla raffinatezza dei dettagli. Lo sguardo si sofferma sulle travi a vista e sulle grandi finestre che incorniciano la campagna veneta, mentre nell’aria si diffonde il profumo discreto delle erbe aromatiche e del pane appena sfornato.
La cucina, orchestrata da Nicola Bucci, trova il suo punto di forza nell’aderenza rigorosa alla stagionalità e nella valorizzazione delle ricette veneziane. Ogni proposta del menu nasce da una riflessione attenta sulle materie prime locali, selezionate con un approccio quasi artigianale, e su come queste possano raccontare una storia autentica del territorio senza cedere ad artifizi. Le verdure, spesso raccolte dagli orti della zona, sono protagoniste di piatti che evocano memorie di pranzi in famiglia, mentre la pasta fatta in casa, condita con sughi ricchi di profumi della laguna e della terraferma, appare sempre presentata con eleganza essenziale.
Le portate si distinguono per una cura visiva che non cede mai al virtuosismo fine a se stesso: colori morbidi e accostamenti calibrati, dove ogni ingrediente trova spazio e dignità. Nei piatti, la filosofia dello chef prende forma attraverso una cucina schietta e schiva da tendenze passeggere, saldamente ancorata a una tradizione che qui non si limita a essere nostalgia, ma ricerca continua della purezza originaria dei sapori veneti.
La selezione aggiornata dei prodotti e l’attenzione ai ritmi stagionali sono la cifra stilistica che attraversa tutta l’esperienza a tavola. La natura del luogo entra nei piatti, lasciando risuonare note delicate di erbe spontanee e ortaggi locali che si alternano seguendo il ciclo delle stagioni. Vini scelti privilegiando le etichette regionali accompagnano il pasto, completando una proposta dove il legame con il territorio è evidente, ma mai gridato.
Al Segnavento si percepisce un rispetto profondo per le radici senza alcuna ostentazione: i sapori emergono discreti ma decisi, a testimoniare una ricerca meticolosa che non dimentica mai la dimensione conviviale e schietta della cucina veneta.
