Fra le calli di Venezia, un locale riesce a sottrarsi alle insidie dell’omologazione turistica, affidandosi a una coerenza gastronomica che si percepisce in ogni dettaglio: il Bistrot de Venise. All’interno, luci calde filtrano sulle pareti ornate da richiami all’arte e alla storia veneziana, avvolgendo le sale in un’atmosfera raccolta e silenziosa, dove il mormorio della città sembra distante. I tavoli sono apparecchiati con rigorosa eleganza, mai eccessiva: il tovagliato candido, la posateria lucida, piccoli dettagli che si fanno custodi di una mise en place precisa.
La cucina, guidata da Stefano Novello, si muove su un equilibrio decisamente raffinato tra tecniche contemporanee e rispetto per la storia culinaria locale. Novello predilige un approccio che esclude il superfluo: gli ingredienti vengono scelti con attenzione quasi maniacale, cercando l’essenziale nella purezza delle materie prime. Il risultato si traduce in piatti dalla presentazione essenziale: composizioni sobrie, in cui il colore di una verdura di stagione spicca sul bianco della porcellana, o dove la trasparenza di un fumetto lascia intuire la profondità aromatica di un fondo di pesce.
Il menù abbraccia con discrezione le radici veneziane, ma evita pietanze ruffiane o eccessivamente didascaliche. Ogni proposta appare fedele a una propria identità, senza clamore: successive portate rivelano una delicatezza di sapori, come se ogni boccone fosse pensato per offrire soddisfazione senza mai saturare il palato. La filosofia dello chef si concentra su precisione e misura, intese non soltanto come tecniche, ma come ricerca di una limpidezza gustativa, dove il dialogo tra i prodotti diventa immediatamente leggibile all’assaggio.
Non è un luogo pensato per chi cerca sorprese spettacolari né per chi desidera cedere all’abbondanza; al contrario, il Bistrot de Venise conquista chi apprezza la costanza e l’equilibrio, riconoscendo la solidità di una cucina che non rincorre mode ma rafforza la propria identità ad ogni stagione. Questo spazio, calmo e attento, sembra concepito per chi desidera addentrarsi nei sapori di Venezia con lentezza, lasciando parlare gli ingredienti e il mestiere, nella discrezione di una stanza ovattata e senza affanni.
