Il nome di Francesco Gallifuoco, a Napoli, rimanda immediatamente a una cosa: le Grotte di Franco. Si tratta di un prodotto iconico che il pizzaiolo ha inventato nel 2018 e che, da allora, identifica il suo locale partenopeo, la Pizzeria Franco Gallifuoco. Ma che cos’è? Ci troviamo di fronte a un caratteristico impasto: una pizza chiusa a calzone, ultimata con una spennellata di olio e Parmigiano sopra, che, una volta tagliata, non si sgonfia. L’impasto, conservando la propria altezza, viene ad assumere la forma di una vera e propria grotta. Segnalato dalla Guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso con Due Spicchi, il locale si trova poco distante dalla Stazione di Napoli Centrale e rappresenta un punto di riferimento per l’arte bianca all’ombra del Vesuvio.
Un ambiente curato, semplice e accogliente, dà il benvenuto agli ospiti. Si può optare per la pizza, ma anche per alcune specialità della cucina napoletana, dagli spaghetti alle vongole agli gnocchi alla sorrentina, dal risotto alla pescatora alla frittura di pesce. Per gli appassionati di lievitati il menu offre un’ampia scelta: oltre alle Grotte di Franco, infatti, in lista ci sono le CrokPizza, ossia pizze in pala, dall'esterno croccante e dal cuore morbido e scioglievole, preparate con un impasto ottenuto da una prefermentazione di 48 ore. Si va dalla bigusto per due persone metà porchetta, patate al forno, stracciatella pugliese, crema al cacio e metà pomodorini rossi confit, soncino, prosciutto crudo, mozzarella di bufala, scaglie di formaggio, alla bigusto per due persone metà parmigiana rossa di melanzane, fiordilatte, formaggio, olio e metà fiori di zucca, ricotta e fiordilatte.
Ma le declinazioni dell’arte bianca non sono finite: in menu si trova pure il Tiellino napoletano, tagliato a sandwich, farcito con ricotta di pecora, pepe, provola e cicoli, oppure con tre consistenze di friarielli, salsiccia sbriciolata , pomodorini gialli confit e stracciata di bufala. Non mancano “le pizze fuori dal piatto”, ossia a rot e carrett, con un diametro maggiore dei classici 30 centimetri: dalla Verace, con pomodoro San Marzano Dop, mozzarella di bufala all'uscita dal forno, olio evo, grana, basilico, alla Cosacca, con pomodoro, olio evo, basilico e grana. Interessante la carta delle birre artigianali, con diverse etichette campane.