Un ingresso tra filari di vigneti e ulivi introduce immediatamente a un senso di pace e discreta eleganza, dove ogni elemento sembra richiamare la raffinata compostezza toscana. All’interno, la luce naturale modella l’ambiente: travi a vista, pavimenti in cotto antico e un arredo che accosta tessuti dai toni caldi a dettagli in ferro battuto disegnano una sala intima, in cui i tavoli sono apparecchiati con precisione ma mai in modo ostentato.
Al Falconiere, la cucina si sviluppa come un percorso coerente che parte dalla materia prima e conduce a una lettura autentica del gusto. Silvia Baracchi traduce la sua idea di cucina d’autore valorizzando ingredienti locali e stagionali. Le preparazioni si contraddistinguono per l’essenzialità compositiva e una netta pulizia nei sapori: ogni piatto viene servito con un’eleganza composta, il colore delle verdure brillanti o la lucentezza di una salsa che incornicia senza sovrastare.
L’esperienza culinaria qui si definisce nei particolari. Una vellutata di ortaggi di stagione arriva su piatti in ceramica artigianale, mentre il profumo delle erbe aromatiche raccolte nei giardini circostanti si insinua tra le pieghe di una carne fondente o tra i petali di un dessert leggero. L’atmosfera resta sospesa tra il rispetto della tradizione toscana e la spinta gentile verso un’identità attuale, silenziosa nelle scelte estetiche e nell’utilizzo accurato di ogni ingrediente.
Silvia Baracchi racconta la propria filosofia attraverso creazioni che non cercano la sorpresa a tutti i costi, ma lasciano emergere la naturale essenzialità dei sapori. L’approccio è rigoroso, quasi meditativo: ogni sapore dialoga con il territorio senza agghindarsi di inutili ornamenti. Il risultato? Un susseguirsi di piatti in equilibrio, in cui la leggerezza delle preparazioni si accompagna a una ricerca attenta dell’armonia.
Al Falconiere si riscopre una cucina che mette al centro il rispetto – per i luoghi, per i prodotti, per il tempo del cliente. Qui la tradizione non è mai ripetitiva, ma si rinnova attraverso una continua riflessione su ciò che la Toscana sa offrire, senza scelte urlate ma sempre con composta determinazione.