Dietro una porta discreta nel cuore della città vecchia, Il Patriarca riserva agli ospiti un ambiente raccolto: toni caldi, pietra a vista e arredi sobri raccontano la Puglia con eleganza misurata, mai invadente. La luce soffusa accarezza tavoli ben distanziati, mentre sulle pareti emergono cenni alla tradizione panificatoria locale, tratteggiando un quadro coerente con quella filosofia di autenticità che permea ogni dettaglio del locale. La maestria culinaria di Emanuele Natalizio si riflette soprattutto nella cura quasi maniacale degli impasti. La selezione delle farine – spesso locali e poco raffinate – e la gestione attenta dei tempi di lievitazione danno vita a una base fragrante, alveolata, mai pesante. Qui la pizza si esprime in una forma che evita volutamente lo stile napoletano più conosciuto: la crosta si fa croccante, il morso resta leggero e asciutto, mentre la sapidità dell’impasto accompagna con discrezione le guarniture. Non si rincorrono effetti speciali, ma ogni pizza si costruisce su ingredienti riconoscibili e stagionali – pomodori dal profumo intenso, latticini freschi dal sapore rotondo, olio extravergine dal carattere deciso – e l’armonia tra i diversi elementi è il vero tratto distintivo della casa. La cottura avviene rigorosamente nel forno tradizionale, permettendo aromi sottili di pane appena sfornato di sposarsi con le sfumature erbacee dei condimenti, mentre la presentazione resta fedele all’essenza della cucina pugliese: essenziale, senza concessioni superflue. La proposta non si disperde in varianti eccentriche né rincorre mode passeggere. In ogni pizza si avverte il rispetto meticoloso per la materia prima, frutto di una ricerca che mira a raccontare il territorio nella sua identità più schietta. Secondo Natalizio, l’obiettivo rimane quello di trasmettere l’anima più intima della tradizione, scegliendo di valorizzare sapori riconoscibili e accostamenti sinceri, senza ricorrere a compromessi. Il risultato è un’esperienza gastronomica in cui il gesto artigiano si armonizza con un rigore quasi silenzioso, segnando la cifra distintiva di Il Patriarca all’interno del panorama pugliese: una solida espressione di autenticità, affidata interamente al dialogo fra impasto, cottura e ingredienti.
