Il ristorante La Capinera accoglie i suoi ospiti in una sala dall’eleganza discreta e, quando il tempo lo permette, nella sua meravigliosa terrazza, luogo ideale per assaporare piatti preparati dallo chef Pietro D’Agostino con vista sul lungomare di Taormina. Un’esperienza visiva che accompagna il viaggio nei sapori siciliani proposto dallo chef, che trae grande ispirazione da quel mare che lo ha riportato a casa e alle origini, mescolando sapori locali e ispirazioni provenienti da luoghi lontani. Partendo dalle tradizioni gastronomiche dell’isola e da materie prime di stagione e di qualità, lo chef D’Agostino esplora e innova: “Vitale e appassionata, la mia cucina è come il fuoco che arde nelle cucine del sud in cui i sapori decisi e suadenti parlano le antiche lingue di dominazioni arabe e normanne. La mia cucina, quella “liquida”, si ispira a questa distesa azzurra salata che è il mio mare, lo stesso che da posti lontani nel mondo mi ha riportato qui”, spiega lo chef.
La sua filosofia gastronomica si basa su quattro pilastri: ricerca, lavoro, creatività e rispetto per la tradizione. Profondamente radicata nelle tradizioni siciliane, la sua cucina è arricchita da tecniche moderne e influenze internazionali. Partendo da ingredienti freschi e di alta qualità, eccellenze locali, pescati del giorno e ortaggi di stagione, lo chef immagina piatti raffinati che permettono di scoprire l’anima antica della gastronomia dell’isola e raccontano una storia personale e culturale.
Appassionato di cinema e letteratura, Pietro D’Agostino ha messo a punto per il ristorante due menù degustazione da sei portate, Mare & Aria e Terra & Fuoco, che permettono di scoprire il suo universo gastronomico e hanno nomi ispirati da libri, canzoni e viaggi. Il primo si concentra sui piatti che hanno segnato la storia personale dello chef e mettono al centro sapori che arrivano dal mare, (come Cacao meravigliao, un originale primo piatto a base di tagliolini di pasta fresca al cacao, gambero rosso e spuma alla mozzarella, o Rose rosse per te, secondo piatto in cui i gamberi incontrano il sapore della terra, di cardoncelli e legumi). Il secondo percorso culinario propone piuttosto di partire per un viaggio alla scoperta di sapori della terra, puntando su carni e verdure, con piatti come Benjamin Button (bottoni di pasta fresca, stracotto di vitellina, fonduta e olio al rosmarino) o The truffe hunters (soffce di vitello, tartufo, verdure di stagione). Gli ospiti del ristorante hanno anche la possibilità di scegliere un percorso à la carte, che include grandi classici dello chef come l’antipasto A la recherche du temps perdu (sfornato di verdure accompagnato da fonduta di formaggi siciliani) o il primo Senza via di Scampo (paccheri con scampi, vongole e pomodorini al forno), che invitano a riflettere sulla memoria e sull'identità culinaria dello chef e di questa regione così ricca di sapori e paesaggi. In alternativa, gli ospiti possono anche scegliere il menu 4 elementi, che permette di scoprire l’universo gastronomico dello chef attraverso otto portate.
