Attraversare la soglia di Palazzo Petrucci a Villa Donn’Anna significa lasciarsi avvolgere da una raffinata armonia di sapori e sensazioni. Le ampie vetrate proiettano lo sguardo verso il Golfo di Napoli, lasciando entrare una luminosità naturale che danza sulle superfici in legno scuro e pietra contemporanea. L'atmosfera è essenziale, quasi raccolta, ma sempre permeata da una sensazione di comfort discreto, dove ogni dettaglio sembra studiato per valorizzare la centralità della cucina, senza eccessi.
Dietro ogni piatto si legge la mano esperta di Lino Scarallo, un cuoco che considera il rigore sulla materia prima il punto di partenza di ogni percorso gastronomico. La sua filosofia fonde rispetto per la tradizione napoletana e desiderio di sottrazione, evitando virtuosismi inutili ma offrendo invece una lettura personale delle ricette locali. Più che stravolgere, Scarallo tende a esaltare: nella sua cucina la stagionalità diventa materia viva, con ingredienti freschissimi selezionati ogni giorno presso i mercati campani.
La proposta culinaria si caratterizza per una semplicità solo apparente. I profumi intensi di pomodoro San Marzano su piatti ampi, la brillantezza dei crostacei appena scottati, le erbe aromatiche che esaltano, senza coprire, la delicatezza dei pesci locali: ogni portata racconta l’essenza del territorio con equilibrio e profondità. La presentazione gioca su contrasti cromatici e un’estetica misurata, dove nulla è lasciato al caso e tutto sembra suggerire una ricerca silenziosa della purezza del sapore.
Il menu evita le ripetizioni e si sviluppa come una narrazione, alternando piatti di tradizione napoletana reinterpretati con mano leggera e accostamenti contemporanei mai forzati. Le variazioni sulle paste fresche, le proposte di pesce in stagione e l’attenzione alle verdure locali definiscono una cucina che si esprime senza orpelli. L’impronta di Scarallo si riconosce nella compostezza del gusto e nella volontà di restituire l’autenticità della Campania senza nostalgie, ma nemmeno concessioni alle mode effimere.
Il passaggio in Guida Michelin è il riflesso di una coerenza costante che si ritrova dalla prima all’ultima portata, in un equilibrio tra innovazione discreta e radici ben salde. A Palazzo Petrucci a Villa Donn’Anna la ricchezza della cucina locale si fa racconto attuale, intimo, essenziale eppure generoso nei dettagli.
