Varcare la soglia di Venissa significa lasciarsi alle spalle il frastuono cittadino per entrare in un ambiente dove la laguna traspare non solo dalle finestre, ma da ogni dettaglio della proposta gastronomica. La sala gioca sull’essenzialità: tavoli nudi in legno chiaro, linee pulite e grandi vetrate che diffondono una luce naturale morbida, quasi rarefatta, riflessa dall’acqua che circonda l’isola di Mazzorbo. L’atmosfera, silenziosa e misurata, invita a soffermarsi su sfumature spesso trascurate altrove.
Nella cucina di Chiara Pavan e Francesco Brutto, ogni ingrediente trova voce propria, lontano da facili protagonismi o accostamenti gratuiti. La scelta delle materie prime si concentra su ciò che l’orto e le acque lagunari offrono nel momento, in un dialogo costante con il territorio. La filosofia dei due chef si esprime attraverso piatti che accolgono la biodiversità dell’ecosistema locale: cime amarognole di erbe spontanee, nuance iodate del pesce pescato all’alba e ortaggi talvolta poco conosciuti, selezionati secondo i cicli naturali.
Il menu si snoda come una narrazione sensoriale in cui texture e temperature si alternano, disegnando un equilibrio sofisticato: ad esempio, preparazioni che giocano su croccantezze vegetali o marinate discrete, capaci di esaltare il sapore nudo dell’ingrediente senza sovrapposizioni. Nulla è lasciato al caso nella presentazione, che rispetta la forma originaria degli elementi e invita a riconoscere la loro autenticità. Le porcellane opache, i piatti dagli smalti irregolari, richiamano i colori tenui delle barene: niente orpelli superflui, ma un’armonia visiva studiata per accompagnare l’esperienza gustativa.
A distinguere Venissa, oltre al riconoscimento della stella Michelin e della Green Star, è una costante tensione verso la sostenibilità: ogni scelta, dalle tecniche di conservazione ai residui di cucina, risponde a una logica di rispetto per l’ambiente e di valorizzazione di varietà talvolta dimenticate. Qui la cucina si fa racconto di un paesaggio e delle sue stagioni, ricercando una purezza di gusto e di intenti che resta impressa oltre il tempo della degustazione.