Chi l’ha detto che dove si beve bene non si possa anche mangiare bene? Ancora molti vedono con sospetto il food pairing tra cibo e cocktail, ma a Roma non mancano i locali capaci di farvi ricredere. Dall’amaro bar con cucina all’agaveria dove si mangia messicano, dal locale che sperimenta le fermentazioni sia in cucina che al bancone, a quelli che hanno sposato in pieno la filosofia spagnola delle tapas “para compartir” e ci uniscono un bel drink in abbinamento. Eccovi dieci indirizzi selezionati qua e là nella Capitale.
Cibo e drink: 10 cocktail bar con cucina a Roma
Argot Prati
In principio fu l’Argot di Campo dei Fiori, un locale “sotterraneo” per gli amanti della notte, che del food non si era mai preoccupato. Il raddoppio di Argot Prati, essendo su piano strada, non poteva non sfruttare l’opportunità di giocarsi anche la carta del cibo. Come spiega Sirio Di Francesco, uno dei soci, “siamo nati pochi mesi prima delle chiusure del Covid, ma non l’abbiamo vista come una punizione divina, ma come l’opportunità di darci un tempo di rodaggio per affinare la proposta”. Che oggi ha trovato le persone giuste per esprimersi: la notizia è che da qualche tempo è arrivato Livio Morena (ex Propaganda e Drink Kong) a occuparsi del bancone, mentre in cucina c’è Manuel Nardo, “un ragazzo di 25 anni che ha girato parecchio, l’ultima esperienza da Cracco in Galleria che gli ha dato un taglio più fine dining”. È lui che coordina la proposta che parte dal pranzo, con un menù che cambia quasi giornalmente in base alla spesa, continua con l’aperitivo che è più smart fra una selezione di fritti, bao, ostriche e selezioni di salumi e formaggi. Quindi arriva la cena, con una proposta divertente, che punta a rendere accessibile l’offerta: i piatti costano tutti 10 euro e possono essere ordinati quasi con l’approccio di un kaiten giapponese. “Il focus resta sulla miscelazione – spiega Sirio – ma l’obiettivo è far divertire anche con la nostra cucina”.
Argot Prati
Via Alessandro Farnese 2g, Roma
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Blume Lounge
Siamo in piena Roma Nord, a due passi dal Foro Italico, in un locale dai grandi numeri dove si fa anche musica dal vivo. Questo non impedisce al bar manager Emanuele Lo Cascio di dispensare ottimi drink, da abbinare a tapas e cicchetti divertenti e stuzzicanti, ma anche a piatti più di sostanza, come i Ravioli al brasato e le Fettuccine al ragù di scottona o ancora ai secondi, con una particolare attenzione alle carni selezionate.
Blume Lounge
Viale di Tor di Quinto, 55 - Roma
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Baccano
Se cerchi la carbonara più carbonara di Roma, pluripremiata e citata da tutte le riviste di settore, citofona Baccano. Da ormai qualche anno, nel locale a due passi da Fontana di Trevi è arrivato infatti lo chef Nabil Hadj Hassen, dopo anni di militanza nelle cucine di Roscioli. Qui da Baccano, lo chef di origini tunisine, ha potuto spaziare anche fra patè e foie gras e una cucina dalle basi più francofile. A fare da contraltare, i cocktail di Simone Pandolfi, che, a proposito, con la carbonara suggerisce di abbinarci un Tom Collins o un più rinfrescante French 75.
Baccano
Via delle Muratte, 23, Roma
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Chorus Cafè
Prendi due fuoriclasse di grande esperienza e falli sfidare a colpi di piatti e cocktail. I due sono il barman Massimo D’Addezio e lo chef Arcangelo Dandini, che cura la consulenza della cucina. Il primo è l’accoglienza al bancone fatta a persona, nonché re capitolino del Martini; il secondo una certezza della ristorazione romana, dalla cui tradizione culinaria pesca molte idee per i suoi piatti. Il tutto in una location d’eccezione, perché è il bar dell’Auditorium della Conciliazione, realizzato in quello che era anticamente lo spazio per le prove del coro (motivo per cui si chiama Chorus). Attenzione solo d’estate: chiude in concomitanza con la pausa
dell’Auditorium.
Chorus Café
Via della Conciliazione 4, Roma
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La Punta Expendio de Agave
Questo progetto ruota tutto attorno al Messico e ai viaggi di Roberto Artusio e Cristian Bugiada, che quando possono tornano nel paese dei Maya alla ricerca di nuove chicche per il loro bancone. Tequila, Mezcal e tutti gli altri distillati tipici prodotti con l’agave sono la base per i loro cocktail. Per capirci, loro sono della scuola del The Jerry Thomas Project e di Freni e Frizioni e sulla loro capacità di far drink indimenticabili non ci sono dubbi. La cucina gioca con la tradizione messicana, cercando di essere il più possibile fedeli ai piatti assaggiati nei viaggi nel paese delle nuvole. Il mix è riuscitissimo.
La Punta Expendio de Agave
Via di Santa Cecilia 8, Roma
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Drink Kong
Se vogliamo far riferimento alle classifiche, il Drink Kong è il miglior cocktail bar d’Italia. È al n.21 del ranking della World 50 Best Bars e questo risultato è il frutto di anni di ricerca dietro al bancone che Patrick Pistolesi Pistolesi e company hanno svolto in questi anni. Al bancone i migliori cocktail della città, serviti con una grandissima professionalità, la cucina è fusion e raffinata, con tapas che ben si abbinano a drink, senza sovrastarli.
Drink Kong
Piazza San Martino ai Monti 8, Roma
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Latta
Foto Alberto Blasetti
Ecco un altro locale che ha qualcosa a che fare con il Jerry Thomas Project, nella misura in cui uno dei soci è Alessandro Procoli, già fondatore del Jerry. Insieme a Leonardo Di Vincenzo (inventore di Birra del Borgo, oggi impegnato con i vini della Masseria La Cattiva), si sono divertiti a giocare sulle fermentazioni, sia al bicchiere che in cucina. E se birra e vino sono fermentati per definizione, provate ad assaggiare un drink con kombucha o un highball dal loro bar-lab. In cucina c’è Marco Moroni, che pure si diverte con le fermentazioni e tira fuori piatti apparentemente da fast-food, ma molto pensati. Si segnala anche in questo caso l’occasione brunch, che specialmente quando fa caldo è davvero piacevole, nella piazzetta riservata in cui si trova questo locale.
Latta
via Antonio Pacinotti 83, Roma
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Il Marchese
Liberamente ispirato alla storia del Marchese del Grillo, questo amaro bar con cucina è un po’ nobile, un po’ carbonaro. Nobilissima la selezione dell’amaro bar, che propone i liquori della tradizione italica e non solo sia assoluti che in miscelazione (insieme a drink con altre basi): affidati alla sapienza del bar manager Fabrizio Valeriani per trovare il cocktail più adatto ai tuoi gusti. Nella parte cucina si assiste al continuo saliscendi fra ispirazioni da osteria e ingredienti più nobili: il gioco – riuscito – inventato dall’executive chef Daniele Roppo è far funzionare insieme le due anime. Dalle 18.30 fino alle 21.30 al bancone o nel salottino è possibile anche chiedere un Aperitivo Tasting, che è l’apoteosi del pairing, con un immancabile tocco di romanità.
Il Marchese
Via di Ripetta 162, Roma
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Blind Pig
Foto Carlo Romano e Giordana Bufo
Mattia Ria ed Egidio Fidanza sono i due soci e animatori di questo bancone di quartiere, in zona San Giovanni. Da non perdere il loro Martini, ma anche il Bloody Mary che accompagna l’ottimo brunch, un divertente appuntamento al grido di “para compartir” (si sospende con la stagione calda, ma torna regolarmente). L’accompagnamento food di questo locale è senza confini e orientato alla socializzazione al tavolo, fra un morso e un sorso. La cucina è semplice, ma efficace e il divertimento è assicurato: da non perdere le loro polpette cacio e ova e un assaggio della pizza spicchiata (creata in collaborazione con la pizzeria Sbanco), che è una focaccia i cui condimenti variano in base alla stagione.
Blind Pig
Via la Spezia 72, Roma
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Ma Mi Mo
Foto Stefano Delìa
Stile che più industriale non si può, a base di cemento e strip led, in quel di Centocelle, ex borgata, oggi periferia cool della Capitale. Il bancone è il protagonista e non a caso è al centro della sala, oltre che del progetto dei tre amici Nicola Formisano, Valentino Cuzzeri e Luca Marengo. La cucina tuttavia non vuole restare indietro e fa parte del lavoro di ricerca che questi ragazzi appassionati hanno deciso di intraprendere. Il gioco è trovare le migliori materie prime e twistare, sia al bancone che in cucina dove prevale il concetto di tapas.
Ma Mi Mo
Via degli Olivi 47, Roma
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Ercoli 1928
Un indirizzo che vale per tre, nel senso che Ercoli è una piccola catena di locali polivalenti che ha fatto del buon bere e del buon mangiare la sua filosofia. Per quanto riguarda il reparto beverage, ciascuno degli indirizzi ha la sua particolare caratteristica: quello di Prati è Champagne bar, quello dei Parioli Vermouth bar e l’ultimo nato Ercoli Trastevere è un Tini Bar, nel senso che fa soprattutto drink signature, preferibilmente in coppa Martini (ma non necessariamente base gin). Fra i tre l’ultimo è quello più attraente, con il suo Theatre Bar, con tanto di gradinata che guarda il bar come se fosse una scena, costruito riadattando le forme dell’ex Teatro Puff. La parte food è curata in tutti gli indirizzi e approfitta anche degli immensi banconi ricchi di delizie gastronomiche.
Ercoli 1928
Parioli: Viale Parioli, 184
Prati: via Montello 26
Trastevere: via Giggi Zanazzo, 4
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Pacifico
All’interno del delizioso palazzo Dama, un boutique hotel a due passi da Piazza del Popolo, c’è un indirizzo quasi nascosto ma assolutamente da scovare. È Pacifico, che qualcuno già conosce per la fortunata esperienza fra Milano e Porto Cervo, e che ha portato a Roma una ventata di freschezza sudamericana. Da un lato il Pisco Bar, dall’altro la parte ristorazione a base di cucina peruviana e nikkei. Se vuoi un ceviche e un Pisco Sour a regola d’arte questo è il posto giusto. Nella bella stagione il quid in più è poter approfittare di un unicum nel centro storico di Roma, un
magnifico giardino con piscina. Non te ne pentirai.
Pacifico
Lungotevere Arnaldo da Brescia 2, Roma
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Caffè Doria
I locali nei musei sono sempre una buona notizia. In questo caso andiamo oltre, perché Caffè Doria è all’interno di Palazzo Doria Pamphilj, negli ambienti che un tempo ospitavano le scuderie nobili. A ricordare l’antica funzione, una monumentale fontana-abbeveratoio del Seicento, mentre a testimoniare l’attenzione alla pittura, alle pareti ci sono delle video-installazioni che riproducono magnifiche opere d’arte in un’immaginaria mostra impossibile. Ma andiamo al sodo, cioè al bere e mangiare: qui si fa anche colazione, ma il momento migliore è dall’aperitivo in poi, quando il gin-trolley dispensa ottimi gin tonic (ma anche altri drink sono di ottima fattura) con i migliori gin del mondo. Per il reparto cucina, si alternano piatti di confort food e proposte più ardite, ma che sempre guardano all’abbinamento con i drink.
Caffè Doria
Via della Gatta 1/a – 1/b, Roma
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Zuma
Cocktail e sushi bar, in un ambiente elegante e, nel caso di Roma, possiamo dire anche con una vista mozzafiato. Zuma è un progetto internazionale, che nella Capitale ha trovato posto in cima a Palazzo Fendi, l’ideale landmark cittadino che si oppone a Trinità dei Monti dal lato opposto di via dei Condotti. Posizione eccezionale, quindi, e una proposta di cucina nipponica “autentica ma non tradizionale”. I cocktail sono invece un ideale contraltare italico perché, anche nel sito in inglese, la parola d’ordine è “aperitivo”. Immancabile anche l'appuntamento con il brunch nei fine settimana.
Zuma
Via della Fontanella Borghese 48, Roma
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Moon Asian Bar
Restiamo in centro storico per scoprire un’altra terrazza, che anche in questo caso ha un focus sull’abbinamento fra cucina giapponese e cocktail. E c’entra in qualche maniera Zuma, perché la chef Paola Guarino, che ha elaborato la proposta di questo izakaya alla romana ha lavorato per ben tre anni in cima a Palazzo Fendi. Ad accompagnare le sue creazioni, i drink della carta curata dalla bar manager Magdalena Rodriguez Salas, che ha pensato a una proposta ispirata ai famosi manga della cultura giapponese.
Moon Asian Bar
Via della Fontanella 15, Roma
Slap Pizza Cocktail Club
Oggetto di un recente rebranding (era Freni e Frizioni Draft) reso necessario solo per evitare di confondere i locali, Slap resta un progetto nato dalle stesse menti del locale madre di Trastevere, Freni e Frizioni: Cristian Bugiada, Roberto Rossi e Luca Conzato. Qui la caratterizzazione è nella parete di cocktail alla spina, core business del locale (anche se potete chiedere senza problemi ai bravissimi bartender un drink craft (ovvero fatto al momento), che va ad accompagnare una proposta food basata sulla pizza. Starring, arrivato insieme al rebranding, Jacopo Mercuro di 180g che ha ripensato la proposta, facendo un mix divertente fra il suo stile di pizza romana e una proposta di fritti e sfizi molto American Style, che funziona benissimo.
Slap Pizza Cocktail Club
Via Sforza Pallavicini, 12, Roma
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Dude
Altro rebranding e anche in questo caso restano le menti (i soci Giulia Castellucci, Riccardo Bucci e Benedetto Guarino), ma cambia un po’ la proposta, che si focalizza ancor di più sul food. Qui siamo al Pigneto, il famoso Co.So (acronimo di Cocktail&Social) è diventato Dude, un
giovane ragazzotto colorato che si propone come il primo Fast Drink&Food della capitale, che affianca alla bevuta una proposta da fast food. Ispirazione underground newyorkese fra anni Ottanta e Novanta, in carta sono protagonisti i burger e le altre sfizioserie made in Usa. E come nel migliore dei fast-food non può mancare il menù combo: drink+burger+fries.
Dude
Via Braccio da Montone, 80, Roma