Roma ha chiuso l'anno con un clima caldo non solo meteorologicamente ma anche sul fronte delle nuove aperture. Abbiamo già avuto modo di raccontare il felicissimo picco glicemico che ci hanno regalato le tante aperture di pasticcerie degli ultimi mesi, ma anche sul salato non sono mancate le novità, di cui alcune attesissime. Partiamo da queste ultime e chiudiamo la rassegna con qualche sussurro sulle novità attese nel 2024.
Mazzo riparte da San Lorenzo
Cominciamo dall’attesissimo ritorno dei The Fooders, Francesca Barreca e Marco Baccanelli, che da tempo avevano annunciato l’intenzione di ripartire con il progetto Mazzo in una nuova location. E un nuovo quartiere, che per i due tanto nuovo non è, visto che hanno aperto a due passi da casa. E dalla Soho House, giusto per far capire a quale tipo di pubblico si rivolgono: ovvero ad appassionati di buon vivere e buon bere. Da sottolineare l’ultimo passaggio, anche perché questo nuovo Mazzo ha la doppia anima di ristorante e vineria. Nel primo tornano i piatti che già si erano fatti apprezzare nella prima versione di Mazzo a Centocelle (con la trippa fritta come piatto simbolo), nella seconda una proposta fredda ad accompagnare i vini.
Mazzo
Via degli Equi 62, Roma
Broccia, all day long con pizza a canotto
Foto Emanuela Rizzo
Sempre a San Lorenzo, un’altra apertura che punta a un pubblico ampio, universitari inclusi, grazie a una proposta all day long e a uno spazio dalle dimensioni importanti, con oltre 150 coperti. Da Broccia si parte dalla mattina presto con le colazioni, si passa per il pranzo in formula lunch a prezzo fisso, si arriva a quella che sembra essere il cavallo di battaglia della casa: la pizza. Alla pala troviamo Davide Valisena, che per un paio d’anni ha affiancato Marco Quintili nella sede di Furio Camillo. Qui ha realizzato un impasto con prefermento che in cottura cresce soprattutto ai bordi, qualificando questa tonda decisamente nella categoria “pizza a canotto”. In cucina invece la proposta è curata da Alexander Urizio, che ha impostato una carta piaciona, fra primi romani e piatti classici come Frittura di alici e Tagliata di Filetto.
Broccia
Via degli Apuli 43/44, Roma
Eataly a Termini
Lo avevamo già anticipato, mancava pochissimo per l’apertura all’interno della stazione ferroviaria di Termini del nuovo punto vendita di Eataly. Un’intera terrazza al primo piano, da 700 metri quadri, in cui il brand incentrato sulla cucina italiana e sui suoi ingredienti ha portato una selezione dei suoi cavalli di battaglia. Il locale include una zona caffetteria, il banco della pizza alla pala e un vero e proprio ristorante con oltre 100 posti a sedere, con un format che ha l’intenzione dichiarata di rispondere a tutte le esigenze gastronomiche. La proposta si articola quindi sia in base all’orario, che in base al tempo che il singolo cliente può dedicare, quindi con piatti per accompagnare una sosta più o meno lunga e un’offerta ampia, che spazia dai supplì alle arancine, dai primi piatti (le immancabili amatriciana, carbonara o cacio e pepe ci sono tutte) agli hamburger. Non manca naturalmente la zona rivendita, per un acquisto last-minute prima di partire.
Eataly Termini
Piazza dei Cinquecento, Roma
Mantis, il bar à vin di Marco Martini
Le aperture di insegne più informali che si affiancano all’indirizzo stellato sono sempre una buona notizia. Per il ristorante stellato è spesso un modo per lavorare in sinergia, ampliando il business; per i clienti spesso si tratta di esperienze divertenti, in cui capita di assaggiare qualche piatto iconico dello chef (qui per esempio l'Assoluto di carbonara), ma senza tutta la liturgia del ristorante da Michelin. Parlando di Mantis, che troviamo appena sotto le scale che conducono alla terrazza del regno di Marco Martini al quartiere Aventino, il format è quello di un bar à vin con una predilezione per i vini naturali, dove fare pranzo, aperitivo, cena o dopocena, con una proposta food che si divide fra snack, piatti e dolci. Ma anche bar all’americana, il che non stupisce se si pensa che Martini è stato uno dei primi a credere nel pairing fra cucina stellata e cocktail.
Mantis
Viale Aventino 123, Roma
“Lusso empatico” al Dandy Cafè
Si ispira al Caffè letterario settecentesco il design del Dandy Cafè, ultimo nato del gruppo Shedir Collection (lo stesso di Vilòn e Maalot). All’interno del boutique hotel Umiltà 36, in quello che ai tempi d’oro di Berlusconi fu la sede di Forza Italia, troviamo un discreto salotto romano, ispirato ai tempi della Dolce Vita. Progettato dallo studio CaberlonCaroppi, l’idea era di restituire quello che è stato definito un “lusso empatico”, cioè luoghi raffinati, ma capaci di accogliere chiunque. Il posto giusto dove fare per esempio una “colazione di lavoro”, con i piatti prevalentemente di pesce elaborati dall’executive chef Giulio Troise.
Dandy Cafè
Via dell'Umiltà 36, Roma
Sapore di mare a piazza Navona
A parte i pesci scolpiti nel marmo delle fontane di piazza Navona, non è che un ristorante di pesce sia la prima cosa che viene in mente in centro storico a Roma, ma i proprietari e lo chef sono di origine napoletana e hanno accesso a una piazza che è decisamente più pronta a fornire pesce freschissimo a prezzi competitivi. Sapore di mare Seafood Restaurant & Lounge è quindi un buon indirizzo per chi è alla ricerca di una cucina senza troppi fronzoli, basata soprattutto sulla materia prima. La cucina porta la firma dello chef Giovanni Gallo, che si diverte a lavorare su frollatura e dry ageing del pesce, per esaltare i sapori del mare. Fra i signature dello chef, la Mozzarella ripiena di tartare di tonno, la Trippa di baccalà alla romana, la Spigola al vapore frollata 8 giorni. Chiusura dolcissima con le napoletanissime graffe, servite con crema inglese.
Sapore di Mare Seafood & Lounge
Via della Posta Vecchia 4, Roma
Gabrini, la gastronomia d’antan
Chiunque sia passato da via Cola di Rienzo almeno una volta nella vita, non avrà potuto fare a meno di notare la doppietta del gusto Franchi-Castroni. La prima era la storica gastronomia del quartiere Prati, la seconda, altrettanto storica, la torrefazione e negozio prodotti alimentari selezionati in tutto il mondo. Dopo la chiusura di Franchi è stata proprio una componente della famiglia Castroni, Camilla Castroni, a puntare sui locali vicini, per ritrovare quell’antica identità di gastronomia d’antan, che cambia il nome diventando Gabrini, ma non le intenzioni. Nel progetto, si sono aggiunti Leonardo Di Vincenzo (ex di Birra del Borgo ora impegnato nel progetto vinicolo con masseria, La Cattiva, in Puglia) e lo chef Marco Moroni. La proposta è quella di una rosticceria moderna, con una zona dedicata alla pizza in teglia, non mancano alcune delle ricette che già hanno reso famoso Franchi, come i supplì o il pollo arrosto. Solo una decina i coperti all’interno, dal momento che l’offerta è pensata prevalentemente per l’asporto.
Gabrini Antica Nuova Gastronomia
Via Cola Di Rienzo 200/202, Roma
Nuovi ristoranti a Roma nel 2024: Cracco, Ducasse e…
Una delle caratteristiche della proposta romana degli ultimi anni sono le grandi aperture delle insegne degli alberghi extralusso. Qualcosa già l’abbiamo vista tagliare il nastro, come il Bulgari Hotel o il Six Senses, ma ancora sono in attesa di inaugurazione nel cuore di via Veneto Nobu, il Mandarin e il Rosewood nella ex sede Bnl. Atteso anche il Four Seasons, che aprirà a Fontana di Trevi. In piazza del Parlamento, l’hotel Corinthia è ancora in fase di cantiere, ma ha già fatto sapere che la parte food&beverage sarà affidata a Carlo Cracco, che ha promesso di ripetere a Roma la formula del suo Cracco in Galleria a Milano. Altro nome altisonante in arrivo a via di Ripetta (in teoria doveva già essere aperto) è quello del pluripremiato chef Alain Ducasse, che guiderà la proposta del nascituro hotel Romeo, il cui design è realizzato dello studio Zaha Hadid Architects.
Qualche altro sussurro che è arrivato negli ultimi mesi ci dice che lo chef Fabio Ciervo abbia lasciato l’hotel Eden (che ha perso la stella quindi per via del cambio chef) per un progetto personale, che dovrebbe essere sempre nella capitale. A fine ottobre lo chef Lele Usai salutava il suo sous chef e braccio destro, annunciando l’imminente apertura di un’insegna di mare da lui condotta in quel di San Giovanni a Roma, di cui non sappiamo ancora le coordinate. E a proposito di coordinate, fresco dell’apertura nel centro di Napoli, al Borgo di Santa Lucia, Diego Vitagliano deve ancora svelare dove sarà la nuova sede della sua pizzeria romana. Per ora l’annuncio che da novembre la pizza di via Flaminia non è più firmata dal pluripremiato pizzaiolo e che presto ci sarà una nuova location.