Sorry, you need to enable JavaScript to visit this website.
Burro nuovo trend

Burro is back: da alimento proibito a icona pop della cultura contemporanea

Il burro, per decenni relegato al ruolo di alimento proibito dalla retorica salutista, torna oggi al centro del gusto, della cultura e persino dello stile.

In cucina, ma anche nella moda, nel design e nella comunicazione visiva, il burro sta vivendo una seconda vita che lo racconta materico, avvolgente, evocativo. Qualcosa di più di un semplice ingrediente da tenere in frigorifero. Una forma, un colore, un simbolo. Ma cosa ha determinato questa nuova ascesa? E perché proprio adesso il burro sta conquistando palati e immaginari?

Un po’ di storia del burro

Per rispondere, bisogna partire da lontano. La storia del burro è una delle più antiche dell’umanità alimentare. Si stima che risalga almeno al 3000 a.C., quando popolazioni diverse, in aree geografiche lontane come la Mesopotamia, l’India, l’Egitto e il Nord Europa, iniziarono a ottenere il burro agitando panna o latte fermentato. Un gesto semplice e quotidiano, nato per caso, che ha dato vita a una sostanza dal sapore ricco e dalla consistenza cremosa. In alcune culture il burro era alimento, in altre medicina, in altre ancora offerta sacra. Lungo i secoli è diventato presenza costante nelle cucine dell’Europa settentrionale, mentre nel bacino del Mediterraneo si privilegiavano grassi vegetali come l’olio di oliva. Ma è soprattutto con lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento che il burro si impone come prodotto dell’abbondanza e della trasformazione domestica.

Come racconta Elaine Khosrova nel suo saggio "Butter: A Rich History", il burro ha attraversato le epoche come simbolo di civiltà, benessere e tecnica: "Là dove c’era burro, c’era cultura, trasformazione, artigianato".

Come si faceva il burro

Foto: iStockPhoto

Il burro come simbolo

Ma la forza simbolica del burro si gioca anche su un piano più profondo. In un’epoca che oscilla tra minimalismo salutista e desiderio di piacere, il burro incarna la materia, l’edonismo, la generosità. Non è soltanto qualcosa che si scioglie: è un invito a lasciarsi andare, a concedersi. Rappresenta il gusto come esperienza totale, avvolgente, multisensoriale. Forse per questo viene sempre più spesso rappresentato nei social come oggetto prezioso, fotografato con la stessa cura riservata ai preziosi. C'è qualcosa di profondamente sensuale nella sua consistenza, nella sua lucentezza, nel suo sapore persistente e avvolgente. Il burro diventa così l’emblema di edonismo, di una bellezza così perfetta da non provare alcuna paura.

In The Fat of the Land, il medico-esploratore Vilhjalmur Stefansson racconta come nelle culture artiche i grassi animali, burro compreso, fossero considerati vitali, non solo per la sopravvivenza ma per la cultura stessa del benessere: "Il grasso era il nostro pane, il nostro vino e il nostro conforto".

Non solo cucina francese

In cucina, intanto, il burro si riprende la scena. Se per secoli è stato il re delle salse francesi, oggi lo troviamo anche sulle tavole italiane più e meno raffinate, servito accanto al pane (mi domando se prima o poi anche l’esagerata acidità del lievito madre verrà messa alla gogna) come gesto di accoglienza. Sempre più ristoranti, anche stellati, propongono burri artigianali, aromatizzati con erbe, agrumi, spezie. C'è il burro salato, ideale con il pane caldo o i crostacei; quello dolce, neutro, perfetto per la pasticceria; quello chiarificato, resistente alle alte temperature e perfetto per gli intolleranti al lattosio; e infine i burri composti, profumati, creativi. Le colazioni ne celebrano la presenza attraverso croissant, pain au beurre, pane e marmellata. Ma il burro non è più solo accompagnamento: diventa protagonista di piatti, punto di partenza per costruire esperienze gustative più complesse.

Julia Child, pioniera della cucina francese in America, diceva: "With enough butter, anything is good." ("Con abbastanza burro, tutto è buono.")

Gordon Ramsay (ma che fine ha fatto Gordon Ramsay?) non esita a definirlo "fondamentale per la perfezione delle uova fritte", aggiungendo: "Butter and olive oil, that’s the secret. You baste your eggs with that." 

Anche James Beard, padre della gastronomia americana moderna, sosteneva: "Good bread with fresh butter, the greatest of feasts." ("Buon pane con burro fresco: il più grande dei banchetti.")

"Là dove c’era burro, c’era cultura, trasformazione, artigianato"

Elaine Khosrova - "Butter: A Rich History"

Burro sui social

Foto: iStockPhoto

Burro, un’eccellenza che parla tutte le lingue

Il ritorno del burro si manifesta anche attraverso la riscoperta delle eccellenze locali. In Italia, sono numerose le aziende e i produttori che hanno ricevuto riconoscimenti a livello internazionale. In Francia, nomi come Beurre Bordier e Rodolphe Le Meunier sono vere e proprie icone: artigianalità, lavorazione a mano, latte di alta montagna. Anche Danimarca e Stati Uniti vantano eccellenze come il Lurpak e il Cabot Extra Creamy, vincitore del World Championship Cheese Contest 2024. Questi prodotti raccontano terroir, filiere e sensibilità verso questo mito gastronomico.

Come scrive Niki Segnit in La grammatica dei sapori: "Il burro ha il potere di armonizzare e legare tra loro gli ingredienti, come un direttore d’orchestra silenzioso ma essenziale".

Nel mondo dell’alta cucina, della cultura e della comunicazione, il burro non è più soltanto un ingrediente ma un simbolo, lo stato sociale di un’epoca che torna a desiderare la pienezza di un piacere che non si vergogna più di essere tale e indispensabile.

Come degustare il burro: consigli per l'uso

Per apprezzare appieno le sfumature aromatiche del burro, è fondamentale servirlo alla giusta temperatura. Il burro va degustato a temperatura ambiente, mai freddo da frigorifero: solo così può rivelare la sua texture morbida e il bouquet aromatico completo. Va lasciato fuori per circa 20–30 minuti prima del servizio. Il taglio ideale? Con un coltello liscio o una spatolina in ceramica o legno, per non alterarne il sapore. Perfetto in accompagnamento al pane, ma anche da solo, su un cucchiaino, come fosse un assaggio di formaggio.

Abbinamenti consigliati con il burro

Il burro, se ben scelto, può essere abbinato con eleganza e creatività. Ecco alcune idee:

  • Pane rustico o integrale: esalta il contrasto tra la nota lattica e la crosta tostata.
  • Crostacei e pesce al vapore: burro salato o chiarificato per un pairing elegante e delicato.
  • Miele di castagno o marmellata di agrumi: perfetto con burro dolce, per una merenda dal gusto pieno.
  • Vini bianchi strutturati: ideali con burro servito a inizio pasto.
  • Champagne o metodo classico: per un pairing d’autore con croissant al burro o pain au beurre.
  • Caffè filtro o cold brew: il grasso del burro ne amplifica la rotondità e crea un’esperienza dalla texture unica.
Diventa membro
Unisciti a noi per contenuti esclusivi e molto altro ancora!
Sblocca l'accesso a tutti gli articoli
Per continuare a leggere e accedere a tutti i nostri contenuti esclusivi, registrati ora.

Fai già parte della nostra community? ACCEDI