Alla guida della cucina, Daniele Armaro e Federico Incocciati propongono un approccio che guarda oltre le mode. La loro filosofia si fonda sulla volontà di valorizzare ogni ingrediente attraverso scelte calibrate e lavorazioni pensate per esaltare la materia prima senza mascherarla. Ogni piatto racconta una storia che parte dall’accurata selezione delle eccellenze locali e stagionali, per arrivare a combinazioni che sorprendono non tanto per l’effetto scenico, ma per l’armonia tra sapori, texture e ricordi evocati.
Non ci sono effetti speciali gratuiti nei piatti di Latta: le portate arrivano al tavolo con una presentazione che privilegia l’essenzialità e la pulizia della composizione, lasciando parlare i colori naturali degli ingredienti. Spesso, sono proprio i dettagli a colpire – una salsa sapida perfettamente bilanciata, la croccantezza inattesa di un elemento tostato, la nota acida che alleggerisce e invita a un secondo assaggio. Si percepisce l’artigianalità nei procedimenti, così come la voglia di raccontare una cucina contemporanea radicata nella memoria del territorio.
La carta si rinnova con regolarità, adattandosi ai prodotti del momento senza rinunciare a una riconoscibilità propria: il sapore autentico dei vegetali, la selezione accurata delle carni e dei pesci, la leggerezza dei condimenti sono tratti distintivi che si ritrovano in ogni portata.
In un quartiere che si evolve costantemente, il ristorante si impone come uno spazio in cui tradizione e innovazione dialogano senza mai sopraffarsi. Latta offre così un punto di vista personale e misurato sulla cucina italiana contemporanea, affidando la memoria gustativa del commensale a una ricerca sincera e costante, dove ingredienti e idee siedono quotidianamente allo stesso tavolo.