L’aria che si respira da Spiazzo ha poco a che fare con le classiche pizzerie romane: qui si è accolti da un’ambiente essenziale, un arredo che alterna materiali naturali e accenni industriali, con tavoli ben distanti tra loro, luci dal taglio morbido e il brusio delle conversazioni che accompagna lo sfrigolio della legna nel forno a vista. La sala raccoglie un’energia composta e dinamica, la stessa che si percepisce dietro il bancone, dove il team lavora a impasti che rivelano una costante attenzione alle tecniche di lievitazione e agli equilibri delle materie prime.
Non c’è alcuna volontà di stupire con effetti speciali: le pizze di Spiazzo sono un’esercitazione di misura, dove la lavorazione delle farine, spesso di filiera corta e macinatura a pietra, rappresenta il punto di partenza di ogni proposta. L’impasto, riconoscibile per la leggerezza e il bordo deciso ma mai sopra le righe, accoglie ingredienti che raccontano una stagione o una scelta precisa—quella di selezionare ortaggi, latticini e salumi secondo ritmi e provenienze perlopiù locali. Ogni elemento è pensato per dare armonia e nitidezza al morso, senza coprire o rincorrere la moda.
Tra le peculiarità che emergono con chiarezza, vi è il rispetto delle stagionalità: il menu cambia con regolarità seguendo la disponibilità degli ingredienti, e sul piatto si riconosce una tavolozza che resta fedele ai sapori essenziali. La filosofia della brigata, riflesso diretto della visione dello chef, sulle proprie pizze parla di autenticità e rigore – un artigianato raffinato senza eccessi, che privilegia abbinamenti semplici ma pensati, valorizzando la fragranza del forno e la freschezza dei condimenti.
La presentazione dei piatti evita virtuosismi inutili. I colori degli ingredienti balzano all’occhio sulla base dorata, mentre i profumi di pane e pomodoro maturo salgono delicatamente dalla pizza appena sfornata, anticipandone la leggerezza già al taglio. A Spiazzo, la consapevolezza gastronomica si riflette in ogni dettaglio: dalla morbidezza dell’alveolatura fino al calore del forno, tutto racconta una ricerca che predilige la coerenza e il rispetto delle tradizioni più solide, senza sbavature verso le tendenze del momento.