Lo sguardo si sofferma sui piatti, composti con un’estetica misurata e mai ostentata: ogni portata arriva al tavolo valorizzando la materia prima in tutta la sua espressività. L’identità di Menabò Vino e Cucina ruota attorno a una cucina che non rincorre l’effetto scenico, ma ricerca l’equilibrio e la pulizia dei sapori.
Gli ortaggi freschi di stagione, legumi antichi, tagli di carne scelti tra piccoli allevatori laziali o pesce proveniente da fornitori di fiducia, si avvicendano in preparazioni dal tocco schietto e profondo. È frequente trovare in carta proposte come la trippa alla romana reinterpretata con leggerezza, paste fatte a mano arricchite da sughi intensi ma bilanciati, o un tortino di alici e pane raffermo che recupera antichi sapori domestici senza nostalgia. Nessun eccesso di decorazione: qui il colore è quello degli ingredienti, la texture invita al morso curioso.
La cantina racconta un percorso altrettanto accurato, arricchito dall’incontro con vignaioli di tradizione artigianale e bottiglie che parlano di territori poco battuti, con un occhio alle micro-produzioni del Lazio e non solo. Ogni scelta suggerisce all’ospite la possibilità di esplorare, con consapevolezza, combinazioni nuove e autentiche.
Da Menabò, tutto sembra suggerire che la cucina d’autore può essere sobria e personale al tempo stesso, rifuggendo sia manierismi che semplificazioni. L’esperienza si sviluppa in un rapporto diretto e rispettoso con il gusto, lasciando che siano le materie prime e la stagionalità a guidare davvero la narrazione. In un panorama cittadino in continuo divenire, Menabò Vino e Cucina si distingue per la capacità di restituire l’anima di una cucina romana sincera e contemporanea.