Varcando la soglia di Nebbia, si respira un’atmosfera che riflette l’essenza urbana del quartiere, dove superfici materiche e dettagli minimali accolgono con riservata eleganza. La luce naturale filtra fra le grandi vetrate, disegnando una scenografia sobria che lascia spazio alla vera protagonista: la cucina. Tra tavoli essenziali in legno chiaro e sedute dalle forme discrete, l’ambiente evoca la stessa purezza che si trova nei piatti. Non c’è traccia di manierismo: ogni elemento, dagli arredi ai toni caldi e terrosi delle pareti, contribuisce a rafforzare l’identità contemporanea del locale, mantenendo al centro il legame con il contesto urbano e la natura.
Mattia Grilli e Federico Fiore hanno costruito un linguaggio gastronomico in cui l’ascolto della stagionalità e la cura degli ingredienti si traducono in una proposta culinaria di estrema chiarezza. La loro filosofia si esprime senza proclami eccessivi: per loro, tecnica e rigore servono a lasciar emergere il carattere autentico della materia prima, raccontando ogni stagione con tocchi essenziali. Nebbia evita sovrapposizioni di aromi e decorazioni superflue: la presentazione dei piatti si gioca su colori naturali, composizioni sobrie e una precisione che non ostenta, ma interpreta con intelligenza la semplicità.
La carta si evolve seguendo il ritmo della natura, senza inseguire mode o effetti pirotecnici. Le verdure sono spesso protagoniste in interpretazioni inaspettate, così come carni e pesci arrivano al piatto nella loro espressione più sincera. Un ricco equilibrio si ritrova anche nel modo in cui ogni portata dialoga con la precedente, costruendo un percorso coerente ma sempre capace di sorprendere con accostamenti raffinati e spunti di leggerezza contemporanea.
Il risultato è un’esperienza che invita a dimenticare l’artificio, introducendo invece una cucina che persuade con la sua trasparenza, dove ogni sfumatura è studiata per valorizzare la voce autentica del prodotto. Nebbia interpreta la contemporaneità senza clamori, offrendo percorsi gustativi misurati, riconoscibili per il loro equilibrio e la loro capacità di raccontare, attraverso il piatto, una storia di consapevolezza gastronomica.
