Varcare la soglia di Saporium Firenze significa immergersi in un ambiente raffinato che colpisce per un’estetica minimalista e mai fredda: accenti naturali, grandi vetrate che lasciano entrare la luce sulle linee essenziali dell’arredo, mentre toni morbidi e dettagli botanici suggeriscono immediatamente una connessione profonda con la natura toscana. A orchestrare il percorso gastronomico si trova Ariel Hagen, chef che interpreta il concetto di cucina creativa come incontro costante tra ricerca e memoria, in dialogo continuo con la materia prima. La sua filosofia prende forma attraverso piatti che raccontano territori e stagioni, esprimendo un’identità in equilibrio tra innovazione e radici.
Nella sala, i colori dei piatti risaltano su ceramiche artigianali, presentando composizioni che sembrano piccoli paesaggi commestibili. L’attenzione nella scelta degli ingredienti è rigorosa: ogni elemento arriva da fornitori selezionati o da una attenta selezione locale, in linea con l’impegno verso la sostenibilità che la cucina di Saporium si prefigge con determinazione. Non emergono mai note ridondanti, piuttosto una ricerca dell’essenziale che esalta consistenze e profumi naturali — si percepisce nitidamente l’intenzione di valorizzare le sfumature aromatiche di ogni ingrediente, come l’erbacea freschezza degli oli toscani o la dolcezza intensa delle verdure di stagione appena raccolte.
L’esperienza qui si dispiega seguendo un filo conduttore che attraversa la tradizione toscana e la reinterpreta con sorprendente contemporaneità. Piatti iconici della cucina regionale vengono smontati e ricomposti, mantenendo sapori riconoscibili ma inseriti in cornici gustative inaspettate. La consistenza delle carni, le stratificazioni di verdure, il richiamo ai paesaggi olfattivi dei mercati locali: tutto concorre a creare un racconto sensoriale che coinvolge sia vista che palato.
La cucina di Ariel Hagen riflette una sensibilità moderna — una tensione continua verso la purezza del gusto, priva di artifici superflui, e una rara coerenza tra estetica e sostanza. Queste scelte si traducono naturalmente in prestigiosi riconoscimenti, che sanciscono la solidità di una proposta in grado di distinguersi senza mai alzare la voce, offrendo una Toscana nuova, ma profondamente autentica.