Varcando la soglia di Vecchia Marina, ci si immerge in un ambiente dalla sobria eleganza, dove i colori tenui delle pareti richiamano le sfumature dell’Adriatico e l’arredamento trova equilibrio tra linee semplici e dettagli marini. La luce naturale filtra dalle ampie vetrate, accarezzando tavoli di legno chiaro apparecchiati senza ostentazione, lasciando che sia il protagonista del convivio – il pesce – ad attirare ogni sguardo.
Gennaro D’Ignazio ha costruito qui una cucina strettamente legata alle tradizioni abruzzesi, ma priva di nostalgia: privilegia la pulizia dei sapori, affidandosi a materie prime scelte con rigore, selezionate quotidianamente tra ciò che il mare offre. All’arrivo delle portate, colpisce la loro essenzialità: carpacci appena velati d’olio, crudi che restituiscono i profumi freschi della costa, primi in cui vongole, seppie o crostacei si sposano con il grano locale, senza inutili sovrapposizioni di gusto. La cottura delle pietanze segue metodi delicati, rispettando la struttura e il sapore originario di ogni ingrediente; ne è esempio il pesce azzurro scottato ancor vivo, che lascia emergere una nota minerale, o la zuppa di mare profonda e limpida, evocativa delle reti appena ritirate.
La sala accoglie senza invadenza, mentre intorno aleggia la salinità sottile che accompagna ogni portata. Il menù, costruito in armonia con il pescato quotidiano, si rinnova con equilibrio, accostando ricette di rigoroso stampo locale a riletture contemporanee. La filosofia di D’Ignazio potrebbe essere riassunta in una ricerca costante della verità di prodotto: niente virtuosismi, ma una mano esperta capace di non tradire mai la natura della materia prima.
Il riconoscimento Bib Gourmand della Guida Michelin e le Tre Forchette di Gambero Rosso testimoniano una continuità qualitativa difficile da ottenere quando si lavora a così stretto contatto con le variabili del mare. L’esperienza a Vecchia Marina risuona nella memoria per la sua autenticità: un incontro tra aria salmastra, gesti misurati e pesce che arriva in tavola raccontando l’Abruzzo marinaro in ogni dettaglio visivo, olfattivo e gustativo.
