Terra di grandi chef - il nome di Carlo Cracco vi dice qualcosa? - ma anche di prodotti tipici e tradizioni che non hanno nulla da invidiare ad altre regioni più conosciute, gastronomicamente parlando. Il Veneto ha già ottenuto la sua consacrazione culinaria, grazie a un numero sempre più consistente di ristoranti stellati o al ruolo apripista nel fenomeno della pizza gourmet.
Andiamo a conoscerlo meglio anche dal punto di vista agricolo con 12 prodotti tipici veneti, abbastanza mainstream o prevalentemente di nicchia, vegetali e caseari, dolci e salati, per cui vale la pena progettare una spedizione immediata nella regione.
CARCIOFO VIOLETTO DI SANT'ERASMO
Immagine: carciofosanterasmo.it
Nell'isola di Sant'Erasmo (mezz'ora dal centro di Venezia) cresce una varietà di carciofo dai petali violacei, che negli orti lagunari trova il suo habitat naturale. Le ricette veneziane con i carciofi sono un'eredità ebraica: pastellati e fritti, crudi in insalata, uniti ai pesci, sobriamente conditi per diventare deliziosi cicheti nelle osterie.
ASIAGO STRAVECCHIO
Immagine: Fondazione Slow Food
L'Asiago lo conosciamo tutti. E l'Asiago Stravecchio? Sull'Altopiano dei Sette Comuni si produce ancora questo formaggio vaccino straordinariamente complesso sia al naso che in bocca. Una produzione lunga e non facile che pochi capaci produttori portano avanti nelle malghe. È tutelata dal Presidio Slow Food.
BACALÀ ALLA VICENTINA
Vi abbiamo già raccontato l'affascinante storia del bacalà alla vicentina, che parte dalle isole Lofoten e arriva in Veneto insieme al mercante Pietro Querini. Questa preparazione dello stoccafisso, protetta e celebrata da una Confraternità, prevede latte, cipolla e tanta pazienza. Se non potete andare fino a Sandrigo ad assaggiarla qui c'è la ricetta.
MORLACCO DEL GRAPPA DI MALGA
Immagine: Mondo del Gusto
Un altro formaggio di latte vaccino, sempre prodotto su un altopiano - stavolta quello del Grappa. Il Morlacco, nato come formaggio "povero e magro" (il grasso era destinato alla produzione di burro) dei pastori, è un formaggio tenero il cui sapore intenso è dato dall'utilizzo di latte crudo d’alpeggio.
MAIS BIANCOPERLA
Immagine: Fondazione Slow Food
Dici Veneto, pensi polenta. Piatto per eccellenza della cucina regionale, specialmente nella sua variante bianca, che viene preparata con il mais biancoperla, una varietà locale molto delicata il cui sapore si accompagna bene al pesce povero e di fiume.
MOECHE
Altro non sono che i granchi nel momento in cui abbandonano la corazza vecchia ma non hanno ancora trovato quella nuova. La loro pesca, concentrata nella Venezia lagunare nei periodi di primavera e autunno, viene ancora effettuata con metodi tradizionali dai cosiddetti moecari. Si mangiano fritte.
RISO DI GRUMOLO DELLE ABBADESSE
Immagine: Saporie
Un nome che non nasce per caso: sono state le badesse ad occuparsi di bonifica e coltivazione dei terreni, dando una nuova spinta economica al paese di Grumolo. Questa varietà di riso è un incrocio tra il vialone nero e il nano, perfetto nei risotti, come il tradizionale Risi e Bisi.
OCA IN ONTO
Immagine: Matteo Mingiardo/Michele Littamé
Altro che foie gras: l’oca in onto, antico metodo di conservazione invernale della carne, è una conserva straordinaria. Le carni d'oca, cotte o sotto sale, vengono riposte in un contenitore di terracotta o vetro con erbe e aromi.
GIUGGIOLA DEI COLLI EUGANEI
Immagine: Padova Oggi
Mai assaggiata la giuggiola? Bella da vedere, con i fiori gialli e il delicato frutto marrone, e buona da mangiare: ha un sapore simile a quello del dattero, e soprattutto diverse proprietà benefiche - come un alto contenuto di vitamine.
RADICCHIO ROSSO DI TREVISO
Immagine: Marca Treviso
Forse il più conosciuto dei prodotti tipici veneti. Questa IGP protegge un ortaggio di cui compaiono tracce già nel 1500: foglie rosse e sapore vagamente amarognolo lo rendono adatto a colorare risotti e insalate (anche crudo), oppure sformati al formaggio.
PENDOLE
Immagine: Garbellotto Formaggi
Nella provincia di Belluno si producono queste striscioline di carne (suino o bovino) affumicata, consumata con la polenta o come snack. Per uomini - e donne - che non devono chiedere mai.
FREGOLOTTA
Immagine: Ivan Borsato
Fregola in dialetto è la briciola. Cugina della più nota sbrisolona, la Fregolotta è fatta con uova, zucchero, burro, mandorle, limone e farina: ingredienti semplicissimi, che lavorati insieme (con la punta delle dita) danno vita a una torta che va portata a tavola intera e sbriciolata davanti ai commensali.
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