Mai sentito parlare del caviale di limone? È uno dei tanti agrumi e frutti strani che si trovano in commercio e di cui si conosce ancora poco l'uso, l'origine e il gusto.
Il caviale di limone, meglio noto come finger lime, è un agrume originario dell'Australia subtropicale che da qualche anno viene coltivato anche in Italia, in Sicilia, Calabria e Lazio.
Esternamente sembra una piccola banana verde ed una volta aperto rivela dei granelli succosi simili al caviale.
Il caviale di limone sta diventando sempre più di tendenza, specie nei ristoranti di alta cucina, proprio per il fascino dei suoi granelli e per il gusto aspro e aromatico che si sposa con molte preparazioni a base di pesce, nei cocktail e anche con ingredienti come il cioccolato fondente. Come tutti gli agrumi, anche il caviale di limone è ricco di Vitamina C così come di acido folico e potassio e ha delle proprietà antisettiche oltre che rinfrescanti.
Nonostante sia coltivato anche in Italia il costo del caviale di limone si aggira attorno ai 200 € al kg, ecco perché è destinato, per ora, a poche cucine in grado di affrontare una simile spesa.
In Italia il caviale di limone non è l'unico frutto strano ad essere coltivato, anzi, la lista è abbastanza lunga tra agrumi e frutti tropicali che sono arrivati nel nostro paese conquistandolo a tal punto da convincere qualche agricoltore a coltivarlo. Ecco alcuni frutti, tropicali ed esotici, che si possono trovare nei mercati o nei rivenditori specializzati in "frutti e agrumi strani".
Frutti strani che non sapevi esistettero
Combava
Detto anche Kaffir Lime, è originario dell'estremo oriente e si trova facilmente in Thailandia e Indonesia. Anche il Combawa sta conquistando il mercato ortofrutticolo italiano.
Il Combava o kaffir lime, è un agrume. Nella cucina thai viene usato sia per il succo che per la polpa. Il frutto all'interno è simile ad un limone o un lime, mentre la buccia è particolarmente bitorzoluta. Questo agrume si può trovare anche in Italia, ovviamente se si è disposti a pagare un prezzo decisamente più alto di un lime o limone di Sorrento.
A differenza di altri agrumi, il Combava non può essere consumato fresco perché, al palato, risulterebbe estremamente acido. In realtà del Combava non si utilizza tanto la polpa, quanto invece la buccia e le foglie dal sapore tipicamente piccante: sono ottime per insaporire molte delle ricette tradizionali, come le zuppe, per esempio. Può essere ridotto in polvere e aggiunto alle preparazioni, oppure affettato in strisce sottili con cui guarnire e condire i piatti.
Mano di Buddha
Sembra un cesto di banane, invece la Mano di Buddha fa parte delle famiglia degli agrumi, dei cedri in particolare. La sua forma lo rende uno dei frutti più strani al mondo.
La Mano di Buddha cresce in piccoli cespugli in Asia, Cina, Giappone e a Nord dell'India.
Non ha polpa e nemmeno succo, il suo punto di forza sta tutto nella buccia che viene candita e usata per decorare alcuni piatti o insaporire i dolci, oppure viene cotta fino a farne delle deliziose marmellate. Questo utilizzo è agevolato dal fatto che il suo profumo ricorda gli agrumi. Per questo motivo la Mano di Buddha viene anche usata per profumare cassetti e ambienti.
Calamansi
Sembra più un mandarino o una clementina? Il calamasi o calamandino, questi due dei tanti nomi di questo frutto, viene anche detto arancia cinese. Lo si trova anche in Malesia, Filippine e in Indonesia.
Il Calamansi, ricco di vitamina C , è spesso usato cotto per ridurne l'acidità e il gusto amaro che lo contraddistinguono. Nonostante ciò, è praticamente onnipresente nei piatti della cucina dei suoi luoghi di origine: viene utilizzato per i condimenti, per insaporire le bevande e renderle più rinfrescanti, per marinare i piatti e per realizzare le conserve.
Il suo aspetto potrebbe ricordare quello del lime, a differenza del quale presenta un sapore decisamente più intenso e amaro.
Limequat
Altro giro, altro agrume strano, almeno per il nome. Il limequat è un ibrido tra un lime e kumquat, tutto chiaro no?
Questo incrocio ha permesso di ottenere un frutto dalla buccia sottile e molto dolce con una polpa succosa, ricchissima di Vitamina C ma anche molto aspra. Meno resistente al freddo, ma più resistente al caldo, è un ottimo succo energetico, perfetto per le marmellate e i cocktail. Il Limequat cresce bene purché la temperatura rimanga tra i 10 e i 30 gradi, quindi potreste coltivarlo anche in casa.
Il Limequat è conosciuto per essere un frutto particolarmente versatile: può essere mangiato anche crudo in quanto – a differenza del frutto che più gli somiglia, il limone – presenta un’acidità decisamente più bassa. In cucina invece può essere impiegato intero per guarnire e insaporire secondi piatti, dessert, macedonie e cocktail, mentre il suo succo può essere usato per condire insalate, carni bianche e pesce in accompagnamento all’olio di oliva.
Faustrime o caviale di limone siciliano
Per chiudere la carrellata di agrumi strani, non possiamo non segnalare il fratello "povero" del Caviale di Limone, il faustrime Siciliano. Stessa forma e polpa in perle come il frutto australiano, ma con molto meno sapore. Il Faustrime è perfetto se volete decorare un carpaccio di mare senza spendere uno stipendio.
Inoltre, grazie al suo sapore acidulo simile a quello del lime, in cucina si presta a molti usi, come il condimento di antipasti o la preparazione di cocktail e macedonie dal sapore acidulo e secco.
Carambola
Strano e affascinante insieme, la Carambola – o star fruit – è uno dei frutti dalla forma più bizzarra. Tipico dello Sri Lanka, è ricco di potassio e vitamina C e, soprattutto, ha pochi zuccheri!
Sai come si mangia la Carambola? Noi si! Scoprilo insieme a noi.
Per dare un’anticipazione, la carambola è un agrume che non è passato inosservato agli chef e ai barman di tutto il mondo che spesso utilizzano questo prodotto – leggermente aspro, dalle note aromatiche complesse, che possono ricordare degli agrumi o una prugna – come decorazione di piatti e cocktail.
Banana passion fruit / curuba
Fuori giallo e allungato come una banana, dentro frutto della passione.
Originario del Perù e della Nuova Zelanda, il curuba con la sua polpa gelatinosa e dolce e con i semi commestibili è davvero qualcosa da provare almeno una volta nella vita. Molto utilizzato specie nella cucina tradizionale colombiana, il curuba – se debitamente privato dei suoi semi – può essere utilizzato come ingrediente base di dolci e marmellate, nonché di salse destinate ad accompagnare carne rossa o bianca, ma anche pesce, patate al forno e polpette.
Red Apple
Sapevi dell'esistenza delle mele con la polpa rossa? Si chiamano red apple e sono il risultato di un ibrido tra diversi tipi di mele sviluppato in Svizzera. In cucina – il suo sapore dolce con note acidule e la sua caratteristica croccantezza non sono molto diversi dalle mele tradizionali a polpa bianca – fa sì che la red apple possa essere consumata da sola come spuntino o a fine pasto; oppure può essere impiegata nella preparazione di insalate, dolci e macedonie.
Kino Horned Melon o Kiwano
Detto Melone cornuto o cetriolo africano, è originario del deserto del Kalahari.
A seconda del grado di maturazione il suo sapore è simile a quello di un cetriolo o può diventare simile ad una banana.
In cucina il kiwano si mangia da solo tagliato a spicchi e mangiato col cucchiaino; in alternativa è ottimo anche in macedonia. In abbinamento ad altri piatti, è gustoso per accompagnare antipasti di mare oppure per insaporire le carni. Non è raro trovarlo anche all’interno di cocktail dal sapore tropicale.
Hala Fruit
Tipico del Sud Est Asiatico questo frutto che sembra un asteroide ha un sapore molto dolce.
Si tratta di un frutto di grandi dimensioni e per gustarlo bisogna staccare i petali fibrosi e succhiarli per far uscire la polpa che c'è dentro. Laborioso, ma di grande soddisfazione. Scopri tutto sull'Hala Fruit.
Come si mangia? Si mangia fresco, bollito o macinato fino a diventare una pasta o spremuto come un succo.
Atemoya
Burbero fuori, dolcissimo dentro, l'atemoya è un frutto davvero strano. Anche in questo caso si tratta di un ibrido della sugar apple e la custard apple.
Nonostante la sua forma bizzarra è un frutto molto diffuso dalla Cina al Libano passando per Spagna e fino alla Malesia. Lo si trova anche in Italia dove comincia ad essere coltivato specie in Sardegna, Sicilia e Calabria.
In genere, questo frutto viene consumato crudo a fine pasto o come spuntino. In alternativa, può anche essere incluso in alcune ricette: tritato finemente e miscelato per la preparazione succhi, frullati o altre bevande. Se invece viene ridotto a cubetti, l’atemoya si abbina bene con altra frutta di stagione per preparare macedonie leggere.
Blue Java Banana
Alcuni la chiamano banana gelato per la consistenza cremosa e il gusto di vaniglia che sprigiona. Solo questo dettaglio ci fa desiderare di poter gustare almeno una volta questo frutto pazzesco anche per il colore.
In cucina, la blue java banana viene impiegata – specie grazie alla sua naturale consistenza – per la preparazione di frullati e frappè; o anche per dolci da forno come muffin, torte e plumcake. Se invece la si lascia cruda e tagliata a fette, è ottima per guarnire i dolci, i budini, gli yogurt e per la preparazione di macedonie.
La pianta della banana Blue Java sopporta il freddo e anche le temperature più calde, è originaria delle Hawaii, Filippine e America Centrale, ma vista la resistenza della pianta siamo certi che a breve anche in Italia avremo modo di assaggiare questo frutto-gelato. E per chi ama il rosa? Ci sono anche le pink banana!
Zapote
Ultimo ma non ultimo ecco lo zapote. Buccia verde e polpa scura, scurissima. La particolarità di questo frutto, originario del Sud America, sta tutta nel gusto e nella consistenza.
Basta tagliarlo a metà, affondare un cucchiaino nella polpa e scoprire di avere in mano un frutto dal gusto molto simile a quello di un budino al cioccolato e con molte meno calorie!
Per questa sua particolarissima caratteristica, lo zapote può essere mangiato esattamente così com’è, con un cucchiaino. Altrimenti, è perfetto per preparare tantissimi dolci fantasiosi in cui altrimenti utilizzereste del cioccolato: mousse, torte, frullati e biscotti al cioccolato!