È primavera: è tempo di cucinare le cicorie.
I fiori celesti della Cichorium intybus punteggiano i prati, mentre le foglie punteggiano le nostre tavole di verde. Ma quanti di noi potrebbero davvero definirsi esperti nell'usare le cicorie in cucina, al di là di una semplice ripassata in padella con olio, sale e pepe?
Cicoria: come riconoscerla
Le verdure a foglia verde sono tante e molto diffuse. La cicoria (Chichorium intybus) appartiene alla famiglia delle Composite e ha il tipico aspetto a ciuffo, composta da un gambo molto lungo culminante con la vera e propria foglia. Da non confondere con la cicoria belga, quell’insalata dalle foglie chiare e dalla forma allungata che si consuma fresca in insalata, cotta alla griglia o stufata.
Non ha nulla a che vedere con la verza o cavolo verza che appartiene alla famiglia delle Brassicacee proprio come il cavolo cappuccio, ma a differenza del quale presenta una forma rotonda e compatta, con foglie grinzose e nervature molto evidenti.
Come eliminare l'amaro dalla cicoria
Prima di tutto, nell'approcciare le cicorie dobbiamo essere sicuri di sbarazzarci dell'amaro, dovuto alla presenza dell'acido cicorico, che caratterizza la verdura e potrebbe rendere difficile mangiarle a molte persone: il video qui sotto ci spiega come fare.
I passaggi da seguire sono molto semplici:
- lavare la cicoria
- mettere sul fuoco una pentola d’acqua contenente del bicarbonato oppure 2 o 3 patate dolci
- tagliare la cicoria in pezzetti della lunghezza di circa 10 cm ciascuno
- mettere a bollire la cicoria nella pentola d’acqua sul punto di ebollizione assieme al bicarbonato di sodio o alle patate dolci
- il tempo di cottura della cicoria varia da 8 a 15 minuti a seconda della durezza dei gambi
- quando la cicoria è cotta, scolatela e strizzatela