Quella di Salt Bae a Milano è forse una delle aperture più chiacchierate e attese del 2025. Ebbene sì, sono stata da Nurs-Et Steakhouse, il primo ristorante aperto in Italia da Nusret Gökçe, il celebre imprenditore turco, ex macellaio, conosciuto in tutto il mondo come Salt Bae. Una figura ormai quasi leggendaria, che ha iniziato aprendo un locale intimo a Istanbul nel 2010 e che sui social oggi vanta un profilo seguito da più di 52 milioni di followers: tutti ammaliati e incuriositi da quel suo gesto iconico di spargere il sale dall’alto. Dopo svariati avvistamenti nella zona del Quadrilatero della Moda, a sorpresa Nurset ha annunciato il suo debutto nel Belpaese approdando nella città meneghina, all’interno di Casa Brera, hotel cinque stelle lusso inaugurato da poco più di un anno. Non poteva scegliere un momento migliore per l’opening: quello della fashion week, una delle settimane in cui la città catalizza decisamente l’attenzione su di sé. “Milano è l’epicentro della moda e del design: sono molto contento di questa apertura, per me è un privilegio essere qui, circondato dai marchi più importanti del mondo”, ha detto con entusiasmo Nurset, che al momento ha all’attivo circa trenta ristoranti in tutto il globo, tra Stati Uniti, Europa, Turchia e Medio Oriente.
Come si mangia da Salt Bae a Milano
Ma cosa si mangia da Salt Bae? Questa è la domanda che tutti vi starete facendo. Partiamo da un presupposto: è un indirizzo costoso, molto elegante, dove si mangia dell’ottima carne e dove - nella vita reale di tutti i giorni - ci vai per curiosità o per farti un regalo. Sono andata alla prova di Nurs-Et Steakhouse con grande disincanto e molta curiosità, lo ammetto. Devo dire che l’esperienza è stata assolutamente gustosa e divertente. Mi ha quasi sorpresa la cura e la preparazione di tutto il personale di sala (perché, ricordiamolo, il ristorante è fatto soprattutto da persone che ci lavorano ogni giorno, e non solo dal frontman famoso che gira per il mondo). Di quasi tutto il servizio se ne sono occupati i dipendenti di Nurs-Et Steakhouse in arrivo da altre location in sedi diverse, chiamati all’appello per avviare e impostare la nuova apertura italiana. C’è chi viene dal locale di Mykonos, chi dalla steakhouse di New York: tutti molto entusiasti di questa nuova avventura a Milano, molto attenti nel fornire spiegazioni su ogni piatto servito.
L’esperienza si apre con la Bresaola di Wagyu, una delle due new entry speciali, introdotte appositamente per il menu della location meneghina: l’unica “bresaola grassa” che mangerò nella mia vita, penso. Segni particolari? Grande marezzatura, sapidità e aromaticità a mille. Davvero pazzesca. Poi? Ci è stato servito il cosiddetto Sushi di carne (25 euro) ovvero rotolini di controfiletto scottato, riso per sushi e chips di patate, un assaggio buono ma non memorabile. Ciò che mi ha fatto perdere la testa (vegani tappatevi le orecchie) è stato tutto quello che è seguito: il Carpaccio di manzo (30 euro), farcito con Parmigiano e rucola, arrotolato, spennellato di senape di Digione, tagliato e servito al tavolo (un modo "turco" di proporlo, decisamente promosso a pieni voti); il Filetto di manzo dalla consistenza burrosa (Wagyu australiana super selezionata, proveniente da allevamenti di cui controllano la filiera, come ci hanno raccontato - venduta al prezzo di 180 euro per 400 grammi) e, naturalmente, la bistecca tagliata al momento da Salt Bae in persona. Ammicca all’obiettivo dei cellulari, è pronto a ripetere quel rito fatto di gestualità e teatralità che lo ha reso famoso in ogni angolo del globo… senza mai togliere gli occhiali da sole! Mentre lo osservo penso all’impero che ha costruito con questa sua mossa del sale - semplice, ma tutto sommato iconica - che però ha colto nel segno, se dobbiamo guardare ai numeri.