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Pasta kataifi

© Shutterstock

Pasta kataifi

Ecco una base versatile per preparazioni dolci e salate. Leggera, delicata e croccante, la pasta kataifi può rendere omaggio alle sue origini mediorientali con dessert golosi e profumati. Oppure può interpretare le tendenze della cucina moderna e assumere la forma di cestini, coni e nidi da riempire a piacimento.

08 Febbraio, 2023
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porzioni

4

ingredienti

Acqua
330 ml
Farina 00
160 g
Amido di Mais
120 g
Olio di Semi
3 cucchiai
Sale
1 cucchiaino

Step 01

In una terrina capiente unire la farina, l'amido di mais e il sale e mescolare con delicatezza.

Step 02

Aggiungere l'olio e l'acqua e con una frusta amalgamare il composto fino a che risulta completamente liscio.

Step 03

Filtrare l’impasto ottenuto con un colino a maglia spessa, così da verificare e eliminare la presenza di grumi.

Step 04

Versare la pastella in una bottiglia di plastica, chiudere la bottiglia dopo avere praticato con un ago un piccolo foro sul tappo. 

Step 05

Ungere il fondo di una padella antiaderente con un po’ di olio di semi, asciugando l'eccesso con carta da cucina.

Step 06

Accendere il fuoco e, quando la padella è ben calda, spremere la bottiglia per erogare il filo di pastella piuttosto rapidamente. Si possono effettuare sia movimenti circolari che procedere con movimenti verticali da un lato all’altro della padella. 

Step 07

Dopo 4 o 5 secondi, appena la pasta comincia a muoversi nella padella, raccogliere tutti i fili di pasta con una spatola e depositarli in una ciotola capiente. 

Step 08

Ripetere l'operazione fino all’esaurimento della pastella. Coprire la ciotola con un canovaccio per evitare che la pasta kataifi si secchi.

Trucchi e consigli

Quando si prepara la pasta kataifi fatta in casa è importante prestare attenzione alla dimensione del foro da praticare nella bottiglia. Meglio affidarsi al diametro di un ago e non usare un dosatore di plastica per olio e salse, perché il foro è troppo grande e i fili di pasta kataifi risulterebbero troppo spessi.

Origini della ricetta

La ricetta della pasta kataifi ha origine nelle zone del Mediterraneo mediorientale dove viene usata comunemente da generazioni. Nella cucina greca è molto popolare, soprattutto perché dà il nome al tipico dessert greco che somiglia a un nido con un ripieno a base di mandorle. Nelle preparazioni tipiche di altri Paesi mediorientali, dal Libano alla Giordania, dalla Palestina a Israele, i fili di pasta kataifi possono essere intrecciati in modo irregolare, avvolti come involucro attorno a ripieni o stesi come base.

Nelle preparazioni delle ricette dolci, la pasta kataifi viene bagnata con sciroppo di zucchero o burro. A volte può suonare come kadaif, knafeh oppure konafa, ma il risultato resta sempre lo stesso. I principali ingredienti della pasta kataifi - farina, olio e acqua - sono quelli che stanno alla base di tutte le cucine mediterranee. La particolare lavorazione è l’elemento che fa la differenza e che oggi permette agli chef di tutto il mondo di preparare piatti scenografici arricchiti da una gustosa componente croccante.

Come usare la pasta kataifi

Puoi usare la ricetta della pasta kataifi fatta in casa per realizzare gli stessi dessert tipici delle zone mediorientali: kataifi e baklava. Oppure puoi utilizzare questi spaghetti di pasta sottili come capelli di angelo per creare le basi di antipasti come coni, cestini o eleganti nidi per ricette giapponesi. Un altro ottimo sistema per decidere come usare la pasta kataifi e avvolgere i suoi fili attorno ai gamberi da friggere oppure da infornare per pochi minuti, irrorati solo da un filo di olio d’oliva,

Conservazione

La pasta kataifi fatta in casa andrebbe preparata e consumata nel giro di poche ore per evitare che, perdendo la sua umidità, si secchi. Appena tolta dalla padella va messa in un contenitore da coprire con un canovaccio, che ne trattiene il vapore finché non viene utilizzata per realizzare la ricetta. Se è necessario prepararla con anticipo, si può mettere in frigo, ma per un giorno al massimo.

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