Dietro una facciata discreta che lascia spazio alla curiosità si apre Borgo Poscolle, un luogo dove la cucina sembra respirare l’anima autentica del Friuli senza indulgere in manierismi. Una volta varcata la soglia, l’ambiente riflette l’essenzialità della proposta gastronomica: arredi lignei, linee semplici e dettagli che sfuggono al superfluo, creando un’atmosfera intima ma mai studiata. La luce naturale si adagia su tavoli senza troppi fronzoli, invitando gli ospiti a concentrare i sensi sull’esperienza del gusto.
La filosofia della chef Anna Cosetti si riflette in ogni preparazione che arriva in tavola: una cucina che non ama sotterfugi, ma che si esalta nella precisione delle cotture e nella scelta oculata degli ingredienti. Quello che può apparire come semplicità è in realtà il risultato di una ricerca rigorosa, dove ogni elemento partecipa a un equilibrio ben calibrato. Le verdure stagionali, i tagli di carne provenienti da piccoli produttori locali e il pesce d’acqua dolce spesso si fanno protagonisti, offrendo profumi intensi e sapori riconoscibili, senza mai nascere dal caso.
I piatti si presentano con un’eleganza misurata: colori naturali e composizioni essenziali che non rincorrono l’estetica fine a se stessa. Il profumo del pane caldo appena sfornato accompagna spesso l’arrivo delle portate, amplificando quella sensazione di accoglienza discreta che filtra tra le mura del ristorante. È una cucina che punta sull’identità del territorio, ma sceglie di dialogare con il presente attraverso tecniche e accostamenti moderni, sempre rispettosi della materia.
Borgo Poscolle si distingue nella panoramica gastronomica regionale per la coerenza di questa visione. I riconoscimenti, come il Bib Gourmand della Guida Michelin e le due forchette del Gambero Rosso, si inseriscono quasi come una naturale conseguenza di un percorso che rifugge le scorciatoie. Qui si avverte il piacere di indugiare su ogni dettaglio del piatto, dal profumo d’erbe fresche fino alla consistenza vellutata delle salse, in un racconto di sapori che lascia spazio solo all’essenziale.
