Le grandi vetrate di Villa Lattanzi incorniciano la quiete delle colline marchigiane, lasciando filtrare una luce morbida che si posa su tavoli elegantemente apparecchiati e arredi dal gusto classico, sobri nei colori e decisi nei dettagli materici. L’atmosfera invita alla calma: ogni elemento sembra pensato per favorire una pausa di piacere riflessivo, in cui la cucina diventa racconto e scoperta.
La proposta gastronomica riflette la personalità di chef Vincenzo Russo, che interpreta la cucina italiana moderna seguendo un equilibrio sottile tra tradizione e ricerca. Non si tratta di rivoluzioni fragorose né di esperimenti fini a sé stessi; piuttosto, la tecnica precisa si mette al servizio di un’idea di cucina essenziale, dove ogni sapore ha spazio per emergere con chiarezza. Le materie prime sono protagoniste, trattate con rispetto e senza sovrastrutture, per restituire al palato la loro autenticità.
Il menu degustazione, studiato secondo la stagione e le disponibilità del territorio, racconta un percorso che alterna rimandi classici a slanci di creatività, senza mai forzare l’identità italiana della proposta. I piatti, spesso introdotti da piccoli tocchi a sorpresa – una crema vellutata, uno snack croccante, una salsa inaspettata che vivacizza la composizione – puntano a stimolare tutti i sensi. Nei toni e nelle consistenze si avverte la cura per il dettaglio: le cromie dei piatti dialogano con la mise en place, mentre i profumi caldi di brodi, riduzioni ed erbe aromatiche anticipano la complessità gustativa.
La filosofia che orienta Villa Lattanzi si fonda sulla ricerca di armonia e misura. Russo predilige accostamenti che valorizzano la stagionalità e le eccellenze locali, senza mai smarrire la leggerezza né il gusto per la sorpresa. Ogni portata, anche la più innovativa sul piano tecnico, trova un appiglio nella tradizione, così che l’intero percorso mantenga coerenza e fluidità.
L’esperienza a Villa Lattanzi coinvolge in un percorso che si fa memoria e attualità: restituisce dignità a ricette e ingredienti italiani, sublimandoli nella cornice essenziale di un ambiente raccolto, dove la sobrietà dell’arredo e la cura della presentazione accompagnano una cucina che parla con voce propria, con eleganza misurata e consapevole.