Se a Charles Forte, il magnate fondatore della lussuosa catena alberghiera omonima, veniva chiesto "Qual è il segreto per trasformare un locale in un grande successo?", lui rispondeva sicuro: “location, location,location".
La posizione, in effetti, è tutto: chi non pagherebbe oro per una camera a due passi dalle guglie del Duomo di Milano e dentro la Galleria Vittorio Emanuele? Se non avete lingotti a disposizione ma volete comunque concedervi un piccolo lusso passando da Milano, non disperate: negli alberghi cinque stelle della città è possibile provare esperienze gastronomiche adatte a tutte le tasche.
Fino a 25, 50 o 100 euro: ecco i nostri consigli per godere del massimo, al minimo.
Da 0 a 25 euro
Arrivando la mattina nel centro di Milano abbiamo due possibilità: un caffè e una brioche scongelata nel primo bar che si incontra, o una continental breakfast (25 euro) al Four Seasons Hotel, addobbato per le Feste in tutto il suo splendore. Stando nel budget e con almeno 60 minuti a disposizione, si può godere del principesco buffet: prosciutto Pata Negra, uova bianche sode e sempre calde, croissant che sprigionano effluvi di burro, pain au chocolat, cereali croccanti, muffins e crostate, frutta e tanto altro. Senza contare la vista sul cortile interno dell'antico palazzo, che fu un monastero.

Per un'improvvisa voglia del più autentico afternoon tea, invece, si va a Palazzo Parigi - il nuovo hotel 5 stelle a un passo da Brera. Restando nel budget si possono assaggiare i famosi macarons della maison Ladurée, seduti sulle poltrone del Caffè Parigi, sbirciando tra le vetrate del meraviglioso Giardino d’Inverno. E inoltre piccoli sandwich, biscotti, madeleines e altre prelibatezze sfornate quotidianamente dalle cucine dell'hotel. Tutto abbinato a una selezione di tè sempre firmata Ladurée o a un flûte di champagne (da 22 a 30 euro, dalle 17 alle 19 sino al 31 dicembre).

Sforando solo di un euro si possono assaggiare in una volta sola tre prelibatezze italiane tra le più apprezzate anche all'estero, un'immersione nell'Emilia, precisamente nel Parmense. Siamo all'Hotel Bulgari: nella carta del ristorante governato dallo chef napoletano Roberto di Pinto spicca un Culatello di Zibello Spigaroli di 24 mesi, mostarda di mele e gnocco fritto (26 euro).
Da 25 a 50 euro

Se pochi si possono permettere una colazione in camera nella suite presidenziale da 10 mila euro all'ultimo piano del Park Hyatt in Galleria Vittorio Emanuele, un club sandwich comodamente seduti nella hall è una magnifica pausa alla portata di tutti. Lo spuntino – per 29 euro, più che sostanzioso - è diventato un gourmet dish must per molti da quando, nel 2008, è stato segnalato da Monocle Magazine come uno dei migliori del mondo. A governare la cucina è ancora un napoletano, lo stellato Andrea Aprea. Da provare la sua Pastiera Sferica, uno dei suoi signature dish (19 euro): una sfera al sapore del tipico dolce di Napoli da gustare insieme a un caffè.
Se a fine giornata vi aspetta un treno in Stazione Centrale, l'occasione è perfetta per una sbirciatina all'Hotel Gallia, splendidamente rinnovato e ampliato. Al portiere dite che volete farvi un aperitivo al settimo piano con Dj. Con 18 euro vi godrete un cocktail con 4 assaggi – da provare il crostino con carpaccio di ombrina cruda o il mini-hamburger - dei due giovanissimi chef napoletani, i fratelli Lebano, allievi dei tristellati Enrico e Roberto Cerea, che hanno la consulenza sul ristorante.
Da 50 a 100 euro

Non lontano da Piazza della Scala, di fronte all'hotel Bulgari, i fans della catena Mandarin Oriental da qualche mese possono godere della sua lussuosa ospitalità anche a Milano. Prezzo base delle camere, 750 euro, ma un piatto nel ristorante Seta, dove regna Antonio Guida, ex chef del bistellato Pellicano, si assaggia con budget più ridotto. Il mix di citazioni pugliesi e dalle tradizioni di Francia e Toscana si ritrova in un secondo piatto (43 euro), il Petto di Pollo ficatum con crema di cannellini, fregola e garusoli, le lumachine di mare. Prima del dessert, per ridare dignità al momento dolce, un cameriere vi cambierà l'apparecchiatura togliendo i magnifici piatti con disegni di Fornasetti. Nel budget di 100 euro vi potete permettere uno dei piccoli capolavori del pastry chef Nicola Di Lena, forse non il sontuoso Soufflé alla salvia con parfait al pistacchio, burrata e tartufo bianco d'Alba (50 euro), a meno che non decidiate di non bere neppure un sorso d'acqua. Se optate per uno degli altri dessert, che costano 19 euro, potrete permettervi un bicchiere di Cellarius Pas Dosé Berlucchi 2007 a 18 euro.