Lungo il litorale italiano ci sono angoli di paradiso che poco hanno da invidiare a mete esotiche che si trovano dall’altra parte del mondo. Soprattutto quando si parla di isole meravigliose come la Sardegna. Poi, se il panorama è accompagnato da una cucina mediterranea d’autore, un buon palato in vacanza non può che sorridere. Si mangia con vista al ristorante Capogiro, il fine dining all’interno del 7Pines Resort di Baja Sardinia, struttura a cinque stelle, parte di Destination by Hyatt, la seconda inaugurata in Europa dopo quella omonima (e fortunata) di Ibiza. Il debutto lo scorso anno ad agosto, poi la riapertura per la stagione 2023 con uno spazio gastronomico dall’identità definita e un menu costruito con diverse proposte di degustazione dallo chef di origini campane Pasquale D’Ambrosio. Un luogo incantevole, immerso nella natura, dove vale la pena fare tappa per godersi il paesaggio e la cucina.
Capogiro, 7Pines Resort Sardinia: la location
Il 7Pines Resort Sardinia ha appena riaperto sotto la guida del managing director Vito Spalluto, puntando anche sull’offerta gastronomica e sull’esperienza territoriale, sotto l’attenta supervisione per la parte F&B di D’Ambrosio. In questa struttura curata in ogni dettaglio, poco distante dalla Costa Smeralda e incastonata in un promontorio di circa 15 ettari, si respira un mood rilassato. Si tratta, infatti, di una Destination by Hyatt che fa del lusso informale la sua specificità. Qui, a due passi dalla Costa Smeralda, si sta completamente immersi nella natura, circondati dal mare, con tanto di “calette segrete”. Il centro di Baja Sardinia, il borgo fondato nei primi anni ‘60 che oggi è l’epicentro della zona, è poco distante.
La struttura ha 76 camere, di cui 8 junior suite e 20 suite con vista sul mare, due piscine, il ristorante Spazio (casual dining che propone classici di mare e pizza), oltre al fine dining Capogiro, entrambi aperti anche agli ospiti esterni. Quest’ultimo si trova al primo piano, in posizione sopraelevata, con tanto di vetrate e terrazza panoramica affacciata sul porticciolo di Cala Bitta. Si può cenare all’esterno oppure nella sala interna, immersi in un’atmosfera che invita al relax, tra colori naturali e tenui, tocchi di blu e il mare intorno.
Capogiro, 7Pines Resort Sardinia: il menu
Volto televisivo, ma anche grande regista dell’hospitality, lo chef D’Ambrosio ha collezionato diverse esperienze nel mondo dell’hotellerie: a Milano (Chateau Monfort, Diana Majestic e Westin Palace), a Firenze (Helvetia & Bristol) e a Roma (Villa Panfili). Ora, in questa struttura dal mood rilassato, porta tutto il suo sapere e la sua filosofia. “A partire dall’attenzione al territorio che ci circonda: ho puntato tutto sulla ricerca di ingredienti locali, tipicità e piccoli produttori con cui instaurare un rapporto diretto”, racconta. Così, la farina arriva direttamente dalla Tenuta Agricola Coda di Lupo di San Pantaleo, l’olio extravergine d’oliva è rigorosamente gallurese, mentre per la pasta tipica (dai culurgiones alla fregula, al Filindeu, “i fili di Dio”, la caratteristica cialda di pasta filata molto sottile che ricorda la trama di un tessuto) lo chef si rivolge al pastificio locale di Antonella Masala. E se dall’orto di casa, immerso nei sentori mediterranei del resort, attinge le erbe aromatiche, dai contadini della zona arrivano ortaggi come i pomodori, declinati in tantissime varietà.
Si parte con l’aperitivo in terrazza, dove i cocktail - che rievocano nei nomi e nei sentori il territorio sardo - sono accompagnati da assaggi golosi come le montanarine fritte, un omaggio alle origini dello chef, che mixa abilmente ricette e sapori campani con ingredienti e preparazioni locali. Poi, è possibile cenare alla carta o affidarsi a uno dei tre percorsi degustazione a tema, pensati dallo chef: Poesia di un territorio (7 portate con prodotti del territorio sardo, 170 euro), Mare da Amare (7 portate dove il mare è protagonista, 180 euro) o Voglio Sentirmi libero (8 portate a mano libera dello chef, 210 euro). “Vogliamo creare un luogo dove passato e presente possano coesistere”, spiega lo chef introducendo il menu. “La cucina è infatti conduttrice di ricordi, narratrice di storie, poetessa dell’anima”.
Così, si comincia con Triglia di scoglio, Filindeu, pesto di melanzana e mandorle, maionese di lentisco, polvere di erbaceo marino, un filetto di pesce in crosta, o anche un sandwich croccante che profuma di mare e che vede un insolito e originale uso dei mitici “Fili di Dio”. Ancora, Uovo in mare, propone una versione iodata dell’uovo bio, con pane alle alghe, insalatina tiepida di mare e brodetto di triglia alla brace. Per il primo piatto, si può optare per la Fregola grezza, molluschi e crostacei, alghe e polvere di agrumi bruciati, oppure per i Pomodori di Antonello e Paccheri di Diego: una pasta prodotta ad hoc da Diego Di Niglio a Gragnano con la farina di grano antico sardo, condita con una salsa ottenuta da 12 varietà diverse di pomodori e basilico dell’orto di casa. A proposito di aromi locali, lo chef usa l’acqua profumata alle erbe aromatiche del giardino del resort per preparare anche il pane.
Si continua con Cala - mare terra, un saporito calamaro con olive conciate, ciliegie saporite, pane bagnato e melanzana affumicata, oppure con un signature dello chef, il gustoso Maialino tonnato: maialino di Sardegna tenerissimo sormontato dal tonno rosso locale, condito con mela annurca, limone affumicato, foglie di cappero e fiori. Si chiude in dolcezza, con creazioni come Cremoso al pistacchio, fichi d'India, latticello di capra ed elicriso. Epilogo perfetto per una cena che omaggia il Mediterraneo e i suoi sapori, tra ortaggi e aromi locali.
Tutte le foto courtesy 7 Pines Resort