Verona la bella, Verona la fiera: città di pietra rosa e vino rosso, di campane lente e serate in piazza.
Qui ogni quartiere ha un carattere, ogni stagione una luce diversa, ogni visita un motivo per tornare. Ma anche Verona la buona: una visita in città val bene anche una spesa gourmet da portarsi a casa come souvenir dal capoluogo scaligero.
Soprattutto d’estate la città si riempie di turisti e visitatori, tra cui molti melomani per la stagione operistica nella cornice più suggestiva del mondo: l’Arena. Proprio a questi ultimi dedico anche quest’anno la possibilità di aggiungere un tocco di ulteriore sorpresa alla magia dell’Opera, ideando Preludio – Casa Perbellini prima dell’Arena: durante la stagione estiva del Festival Lirico (ad eccezione del periodo dal 15 agosto al 3 settembre), dal martedì al venerdì, il mio ristorante Casa Perbellini – 12 Apostoli aprirà le porte a chi vorrà gustare uno dei miei Percorsi prima di spostarsi in Arena, con un servizio che inizia eccezionalmente alle 18.45 per concludersi entro le 20.30, in tempo per l’inizio dello spettacolo.
Dedicato invece a tutti coloro che passano da Verona e vogliono portare a casa con loro un assaggio della città, ecco qual è la mia personale lista di prodotti da non perdere.
Un buon vino
Soave, Valpolicella e Amarone: ben pochi territori possono calare un simile tris d’assi per quanto riguarda la produzione vinicola. Gustateveli senza aver paura anche di abbinamenti arditi. Io, per esempio, l’Amarone l’ho abbinato al peperone e agli scampi in un risotto diventato un mio cavallo di battaglia. Sui vini bianchi, invece, io amo i Soave abbastanza maturi. A Casa Perbellini – 12 Apostoli in degustazione vini li serviamo per ultimi, per cui su un piatto che precede sempre una carne, sempre prima di un vino rosso. Sono cose veramente straordinarie che consiglio.
Tortellini di Valeggio
Disponibile tutto l’anno nei migliori pastifici sparsi per la città, il Tortellino di Valeggio è diverso da quello emiliano sia per la sfoglia sia per il ripieno. Ha una pasta molto molto fine, totalmente diversa da quello che può essere magari il ricordo del tortellino con una pasta spessa. Qualche volta lo faccio anch’io, ma cerco comunque di non rovinare mai il prodotto, piuttosto di affiancargli cose che lo valorizzino rispettandolo però nel suo essere.
Riso vialone
Il riso dei miei ricordi, di tutto ciò che profuma davvero di casa. Io vengo dalla Bassa Veronese, e se penso al piatto della mia infanzia è senza dubbio il risotto al tastasal: è qualcosa di unico perché, lo dice il nome, serve per sentire – tastare - il sale quando si fanno i salami. Si rifà proprio alla tradizione contadina, quando a novembre si ammazzava il maiale nelle corti e si preparava l'impasto del salame: veniva preparato questo ragù con la pasta del salame, si faceva soffriggere nel burro e poi si faceva il risotto, finendolo con una spolverata di parmigiano e pochissima cannella. Ma al di là della ricetta, che ogni famiglia poi rivisitava, era un momento per far festa, un pretesto per sedersi a tavola tutti insieme. Devo dire che i risotti sono sempre stata la cosa che più mi è mancata a livello culinario nei miei periodi vissuti all’estero, in particolare quello al tastasal perché per me era davvero il sinonimo di casa. Quindi sì, senza dubbio un souvenir perfetto da Verona è il riso vialone nano: facilmente reperibile in tutte le gastronomie, provatelo e vedrete che meraviglia di piatti!
Soppressa
Se la vostra passione sono gli insaccati, a Verona la tradizione fa rima con soppressa. Basta spostarsi di pochi chilometri per trovarne varianti sempre diverse, perché comunque ognuno ha un suo ideale di soppressa, però in generale è uno dei prodotti tipici che si possono trovare un po' in tutto il Veneto. Una cosa che è tipica invece della mia zona, la Bassa Veronese, è invece il salame sotto grasso di maiale, che si conserva appunto sotto il grasso e che si mangia normalmente accompagnato con un pane particolare, il pan biscotto. Purtroppo se ne è persa abbastanza la tradizione e si trova difficilmente, ma se vi capita non fatevi sfuggire l’occasione di assaggiarlo.
Bonus track: Pandoro
Inutile negarlo: il prodotto alimentare per eccellenza tipico di Verona è il pandoro, legato però naturalmente alla stagionalità. Io tra l’altro vengo da una famiglia di pandorai perché mio bisnonno lavorava da Melegatti nel 1852, prima ancora che fosse brevettato il dolce e prima di spostarsi a Isola della Scala e poi a Bovolone con la pasticceria storica della mia famiglia. Vi regalo un aneddoto: uscendo da Casa Perbellini – 12 Apostoli, percorrendo pochi passi sulla sinistra e attraversando il volto, ci si ritrova proprio dove c'era il laboratorio di Melegatti e dove nel 1854 venne brevettato non l'impasto del pandoro ma la sua forma.
(testo raccolto da Federica Artina)