Lasciandosi guidare lungo un corridoio di profumi onesti e decisi, si scopre una cucina che rifugge ogni esibizione, preferendo lasciare spazio all’essenziale: il prodotto. Da Romani, lo spirito emiliano si traduce non tanto in ostentazione, quanto in una rassicurante precisione che si fa sentire fin dal primo ingresso in sala. L’atmosfera, lontana dalla retorica della rusticità o del minimalismo estremo, appare raccolta e misurata; i toni caldi del legno e della pietra vivono in armonia con tocchi semplici, quasi volessero suggerire che nulla debba distrarre dal vero protagonista, il piatto. La cucina di Fabio Romani segue un pensiero lineare e concreto, ben ancorato nella tradizione del territorio, seppur accarezzato da intuizioni personali che arrivano senza clamore, ma lasciano segni netti nel palato. Qui, il valore del Bib Gourmand assume un significato autentico: nulla è concesso all’eccesso, ogni dettaglio si muove nell’equilibrio tra materia prima e lavorazione. Le ricette, pur evitando voli pindarici, mostrano una mano sicura che sa riconoscere e rispettare i tempi della cucina emiliana, rivelando una profonda conoscenza delle carni e delle paste fresche, senza forzare la creatività oltre il necessario. Romani si distingue per la selezione degli ingredienti, scelti per vocazione e storia più che per esclusività, e per la capacità di valorizzarli senza filtri ridondanti. Le portate, presentate con una sobria eleganza, colpiscono per la limpidezza dei colori e la cura nella disposizione, evocando una sensazione di ordine che trasmette fiducia. Ogni piatto racconta una parte di quella cultura culinaria che si è fatta nel tempo artigianato, e che lo chef interpreta con rispetto e senso di misura, evitando sovrastrutture. Il luogo si offre discreto, invitando a una lettura concentrata dell’esperienza, fatta di piccoli gesti, aromi familiari e consistenze precise. La coerenza tra la personalità dello chef e ciò che arriva in tavola è evidente: la cucina viene concepita come atto di sintesi e osservazione paziente delle stagioni, dei gusti e delle storie che passano per l’Emilia. Da Romani, chi cerca una tavola autentica e asciutta nei formalismi trova un indirizzo solido, in cui professionalità e tradizione camminano con passo sicuro e riconoscibile.
