Varcando la soglia di San Tommaso 10, si percepisce subito una ricercatezza mai ostentata: elementi d’arredo essenziali, luci calde che sfiorano i tavoli di legno chiaro e qualche dettaglio d’epoca dialogano con linee contemporanee discrete. L’effetto è quello di un ambiente sofisticato, dove la sobrietà diventa cornice ideale per una cucina che invita a soffermarsi su ogni dettaglio.
Il Piemonte, qui, prende forma senza manierismi: la mano dello chef rilegge patrimoni gastronomici locali con intelligenza misurata. Non si assiste a rivoluzioni, ma a una mirata evoluzione della materia prima. Le carni piemontesi, tagliate con meticolosità, si accostano a ortaggi di stagione spesso serviti leggermente croccanti, in composizioni che esaltano i colori e rilanciano i profumi autentici dell’orto. Il rispetto per la stagionalità si legge tanto nelle scelte del menu quanto nella freschezza che si ritrova all’assaggio.
La filosofia della cucina si intreccia con una narrazione di memoria e innovazione: il passato non viene mai tradito, ma reinterpretato attraverso tecniche precise e un’instancabile attenzione all’equilibrio. A tavola emergono contrasti sottotraccia, consistenze sempre armoniche e accostamenti che parlano di tradizione, senza rinunciare a stimoli moderni. L’uso accurato dei vini autoctoni in abbinamento completa un percorso sensoriale coerente, capace di esaltare le note già presenti nei piatti.
L’impiattamento appare pensato per esaltare la materia prima: geometrie nitide, colori naturali in primo piano, decorazioni ridotte all’essenziale. Ogni portata racconta la centralità di ingredienti selezionati con rigore, mai mascherati da lavorazioni eccessive. Alcuni dettagli, come l’aroma persistente di tartufo fresco in stagione o il fondo leggermente speziato delle preparazioni di carne, sono suggeriti con discrezione, senza mai predominare.
San Tommaso 10 si distingue proprio per questa capacità di trattenere la memoria del gusto piemontese, pur lasciando spazio a una leggerezza contemporanea. Il risultato è un percorso gustativo che non rincorre l’effetto speciale, ma invita a riscoprire l’autenticità attraverso tocchi mirati di modernità e una cura silenziosa per la qualità.