Un pioniere del food pairing con i cocktail, Andrea Cason. “Parlavo di questo già otto anni fa con le grosse aziende”, afferma il bar manager e tra i fondatori del Romeo Bistrot & Cocktail Bar, locale aperto nel cuore di Verona nel 2020.
Il connubio cibo-cocktail è costantemente in crescita, ma ammette Cason che tuttavia il percorso è ancora lungo, benché abbia ben attecchito nel cuore dei tanti frequentatori del suo locale, nato proprio con l’intenzione di fare un focus sul mondo del food applicato al beverage (e viceversa). Non è un caso che in soli tre anni il Romeo abbia già visto un ampliamento dei suoi spazi, grazie all’apertura dello spazio dello Speziale, una sala a tema per eventi con laboratorio a vista. E annuncia due nuove aperture curate da lui: “Format diversi in posti diversi, sempre Veneto, uno in Valpolicella, uno legato all’hotellerie, ma spero di poter dare più dettagli a settembre”.
La cocktail list dedicata agli chef Best of the Best
La drink list del Romeo è dedicata a otto chef famosi, ovvero ai loro ristoranti: “Un tributo alla nuova filosofia di cucina”, la descrive Cason, che ha messo in menù una lista fra i migliori ristoranti contemporanei del mondo, dal Noma di Copenhagen che è uno dei best-seller del Romeo, al Gaggan Anand di Bangkok, dal Central di Lima (fresco di elezione a Best of the Best per la classifica Worlds 50 Best Restaurants 2023), al Lido 84 di Gardone Riviera (chef Camanini, il migliore degli italiani da due anni a questa parte, secondo la medesima classifica).

Valorizzare il territorio veneto
Lo racconta a mezza bocca, perché è ancora in divenire, ma non è solo sulla cucina d’avanguardia che Cason si concentra, ma anche su quella di tradizione e su quei prodotti di territorio che caratterizzano la sua terra, il Veneto. “L’idea è di lavorare un singolo prodotto veneto e svilupparlo al meglio nella cucina, per poi abbinarci un drink che lo sostenga. Per questo progetto ho coinvolto dei grandi esponenti locali della cucina gourmet, come Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini a Verona), Terry Giacomello (che ha da poco aperto i battenti del suo Nin a Brenzone sul Garda), Giuseppe D’Aquino (del Ristorante Famiglia Rana di Vallese di Oppeano, in provincia di Verona), Riccardo Gaspari (del SanBrite di Cortina d’Ampezzo) e Chiara Pavan (chef del Venissa). “Il progetto sarà presentato a metà estate e potrebbero esserci altri chef coinvolti”, avverte Cason.
Tutto inizia dalla formazione
Cason è anche un formatore, sia con i suoi corsi per Bartenders Academy Italia, che come docente responsabile del programma di miscelazione dell’Alma, la Scuola internazionale di cucina di Colorno. “Bisogna fare attenzione con le nuove generazioni, perché questi ragazzi spesso pensano di essere pronti, ma sono troppo frettolosi”, commenta.
Per Cason si deve partire dalle basi, che devono essere solide, e solo dopo è il momento di intraprendere nuove avventure come quella del food pairing. Due i consigli che Cason dà a chi si approccia al food pairing: “Non dimenticare che i cocktail in genere hanno più zucchero del vino e vanno bilanciati con i piatti anche tenendo conto di questo aspetto e non tralasciare il racconto del drink e dell’abbinamento. La sala è fondamentale, deve entrare nel progetto al 100%”.
Qui sotto puoi gustarti con gli occhi alcune creazioni firmate Andrea Cason.



