A Palazzo San Gervasio, comune della Basilicata circondato dal verde, il giovane chef Francesco Lorusso omaggia natura e prodotti locali. E lo fa con una continua ricerca nel suo ristorante Bramea.
Ecco come tutto è nato.
Quando è nata la sua passione per la cucina?
Il mio legame con la cucina nasce quasi per caso, come una storia d’amore. All’età di undici anni, durante le vacanze estive, mio padre decise che era ora di farmi timidamente guardare al mondo del lavoro per tenermi impegnato… Chiese in giro e fu così che conobbi i fratelli Rocco e Pasquale Latorraca, rispettivamente cuoco e pasticcere, che mi accolsero tra loro per tutto il periodo estivo. É proprio lì che è nato il mio amore per questo settore: vedendoli trasformare le materie prime in piatti completi e facendoli diventare dei piccoli capolavori con esplosioni di sapori e consistenze differenti.
Oltre ai fratelli Latorraca, c'è stato qualcun altro ad essere stato fondamentale per la sua formazione?
Posso dire di essere stato fortunato e di aver avuto diversi maestri in cucina. In un certo senso continuo ad averne: ognuno di noi può trarre buoni insegnamenti da chi ci circonda, che lavori con noi e non soltanto. Per il resto, per la mia cucina oggi mi lascio molto ispirare dalla natura.

Una cucina che oggi propone nel suo ristorante Bramea.
Sì, il ristorante ha aperto le sue porte nell'agosto 2020 a Palazzo San Gervasio, comune in provincia di Potenza circondato da una ricca vegetazione e numerose alture. L'indirizzo accoglie l'ospite con il servizio attento e raffinato del direttore di sala Antonio Menchise.
Come descriverebbe invece la proposta gastronomica?
La mia filosofia gastronomica vuole unire sapori nostrani, materie prime di qualità, rispetto del territorio e suggestioni orientali. In cucina si parte dunque da una selezione ossessiva di materie prime straordinarie, soprattutto del luogo e sempre di stagioni. Il piglio estetico dei piatti va sempre di pari passo con la ricerca della piena espressione del gusto.

Propone il menu degustazione?
In carta si trovano ben cinque menu degustazione e una selezione di vini centrata sul territorio del Vulture, assieme alle migliori referenze italiane e d’Oltralpe. Ma c'è anche una seconda anima di Bramea, oltre a quella strutturata del ristorante, con i suoi diciotto coperti ed una terrazza che arriva ad accogliere fino a trenta persone. Abbiamo il salotto e il cocktail bar, che ospitano una ventina di coperti. Lo spazio del salotto è più indicato per un aperitivo e presenta una carta che comprende Cocktail di gamberi con lattuga alla brace e lamponi, Pavè di salmone alla plancia, mela alla vaniglia e insalatina di indivia riccia. Tèutto accompagnato da vini al calice e bollicine.