Quali sono i migliori cocktail bar di Napoli e provincia? Non è difficile rispondere a questa domanda: all’ombra del Vesuvio si beve bene e, negli ultimi anni, il livello della mixology è cresciuto sempre più. A conferma di questo trend decisamente positivo, la nascita di locali dalla curatissima proposta d’autore (spesso accanto a ristoranti fine dining) e, lo scorso anno, l’inserimento di un indirizzo partenopeo, L’Antiquario, tra i World’s 50 Best Bars (in 44esima posizione). Dunque, dove bere un buon drink nel capoluogo campano? Scoprite, qui di seguito, quali sono i cocktail bar di Napoli e dintorni da non perdere.
Migliori cocktail bar di Napoli e provincia
Anthill
Tra le ultime aperture più interessanti c'è Anthill, il cocktail bar che si trova all’ultimo piano dell’edificio che ospita le Gallerie d’Italia, in via Toledo. Si trova accanto al ristorante 177 Toledo, fine dining che porta la firma di Giuseppe Iannotti. Qui l’affaccio è incredibile: siamo in pieno centro storico, poco distante da piazza del Plebiscito. Durante la bella stagione ci si accomoda nella terrazza, che offre un panorama inedito sulla città: da qui si ammirano i tetti di Napoli, i palazzi che portano ai Quartieri Spagnoli e la Certosa di San Martino. Segni particolari? Un servizio impeccabile e una drink list a dir poco originale, scritta su un vero e proprio bugiardino che si trova all’interno di una scatola di pillole, con un blister di… mentine. Il miglior metodo per far passare il mal di testa.
L’Antiquario
Non possiamo non menzionare L’Antiquario a Napoli, il locale che porta la firma di Alex Frezza. Si tratta di un secret bar poco distante dal Lungomare Caracciolo, dove si respira l’atmosfera degli Anni Trenta. Qui, una volta, sorgeva una bottega dedicata alle antichità, da cui il nome dell'insegna. Gli spazi sono rinati nel segno della mixology d’autore, che assume diverse sfumature, spaziando dallo stile classico a quello contemporaneo. Tra luci soffuse e oggetti déco, si viene coccolati con i signature drink preparati dal personale, che indossa camici bianchi ad hoc. Una vera cura, in un luogo che omaggia il bello e l’arte, dove l’ospitalità e il mood sono “fuori dal tempo”. Dettagli che sono valsi a questo locale partenopeo la posizione numero 44 ai World’s 50 Best Bars 2023.
Scottojonno
Foto wearefactory.it
Scottojonno è l'indirizzo nato lo scorso anno dalla riqualificazione di uno spazio all’interno della Galleria Principe di Napoli, in pieno centro, in precedenza sede degli uffici della Tesoreria del Comune. Qui, una volta, sorgeva il caffè chantant Scotto-Jonno, dal nome dell'imprenditore che lo fondò nel 1883. Oggi lo spazio, che si sviluppa su due piani, è rinato dopo un periodo d'abbandono. Ecco allora, al piano terra, un vero e proprio caffè letterario contemporaneo, un salotto con bistrot e cocktail bar. Tutti da provare i signature drink, magari per un aperitivo prima di salire al primo piano, al ristorante fine dining Sustanza, guidato da Marco Ambrosino.
ScottoJonno
Galleria Principe di Napoli XIV-XVII, Napoli
Archivio Storico
Senza dubbio è un punto di riferimento a Napoli l’Archivio Storico: uno dei primi locali cittadini che hanno puntato su una proposta beverage di qualità. Questo cocktail bar si trova al Vomero e accoglie tra arte e design. Il primo piano è dedicato al caffè, parte integrante della cultura partenopea, ma qui si viene anche per mangiare: è disponibile un menu food e un menu bistrot, oltre alla variegata drink list che è suddivisa per sezioni tematiche: Classici, Grand Tour, 5 Martini per 5 Re (ispirati ai sovrani del Regno delle Due Sicilie) e Ricetteò Monzù, ispirate alle preparazioni di pasticceria dei Monzù.
Archivio Storico
Via Alessandro Scarlatti 30, Napoli
Riot Laundry Bar
Restiamo a Napoli, ma ci spostiamo al Vomero, negli spazi del Riot Concept Store, al cui interno sorge Riot Laundry Bar. Un altro indirizzo dove bere un buon cocktail nel capoluogo campano, al piano 0 dello store. "Riot" significa rivolta, ed è davvero rivoluzionario il format di questa location poliedrica, che guarda in avanti offrendo agli ospiti un'offerta ampia e variegata. Tra i drink da non perdere, ecco l'A1, un signature cocktail a base di Bitter, Tequila, Mezcal, Ancho Reyes Rosso, succo di pompelmo, sciroppo al tè di montagna, basilico, finito con una crusta di sale e pepe con amaro Braulio, basilico essiccato. Un miscelato dal gusto fresco e aromatico.
Riot Laundry Bar
Via Kerbaker 19, Napoli
Nick & Nora
“Atmosfera déco, buon bere à gogo” si legge sul profilo social di questo cocktail bar di Napoli, dove nulla è lasciato al caso. Prende nome dal duo protagonista di una serie di film degli anni Trenta e Quaranta, una coppia costituita da un investigatore e dalla sua assistente fidata, ovvero marito e moglie. Il dualismo di questi personaggi ha ispirato Nick & Nora, un locale dove i drink classici convivono con la leggerezza, in un contesto déco: un luogo capace di esaltare e allo stesso tempo unire le differenze. Ecco allora la drink list Le Coppie, che declina in chiave beverina celebri duetti umani. Da provare Any-more, provaci ancora, un cocktail ispirato a Marina Abramovich e Ulay: due artisti che “si sono amati per anni, lasciati a metà strada sulla muraglia cinese, odiati e rincontrati ascoltandosi negli sguardi dove l'amore è divenuto eterno”, come si spiega. Un miscelato a base di Bitter Rouge bianco, latte di mandorla Adriatico, orzata homemade, lime e fake vermouth (con Fiano, vodka more, fiori eduli, anice stellato, cannella, bucce d'agrumi, garofano).
Nick & Nora
Via Bellini 46, Napoli
Cannabistrò
Foto courtesy Cannabistrò
“Cannabistrò nasce nel 2015 nel centro storico di Napoli come primo bistrot e cocktail bar in Europa a base di canapa”, racconta il founder Davide Mennitto. Il progetto era già coltivato da anni da tre amici che hanno unito i loro percorsi, di studio e lavorativi, al servizio di questa sfida comune: non solo un locale, ma uno spazio che valorizzasse una zona trascurata da cittadini e istituzioni, restituendo agli abitanti del centro e ai giovani della città un luogo di incontro. Negli anni, infatti, Cannabistrò ha proposto musica, eventi e spazio coworking.Il tutto in un ambiente moderno e trasversale per ogni fascia d’età, con una proposta di miscelati e di pietanze più elaborate. Un indirizzo perfetto dall’aperitivo al dopo cena, dove assaporare portate in condivisione, spaziando dal menu alla carta alla degustazione. Non solo al bar, ma anche in cucina si utilizza la canapa come ingrediente, grazie a tecniche moderne che vanno dalle estrazioni alle macerazioni, dalle affumicature alle marinature, alle cotture a bassa temperatura.
Al centro dell’offerta, materie prime di qualità e l’attenzione allo spreco, che è quasi azzerato. Le portate vengono servite anche in formato tapas, ideali per accompagnare cocktail, birre artigianali o una delle oltre cento etichette di vino selezionate dal sommelier nonché direttore del locale. La drink list? Si chiama The noble experiment e si ispira agli anni del proibizionismo negli Stati Uniti, ossia al periodo di messa al bando di fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcol, in vigore dal 1920 e al 1933. “Perché, in una chiave interpretativa non distante da allora, il proibizionismo è oggi in vigore per i derivati della cannabis: 13 cocktail, proprio come i 13 anni che non ci hanno insegnato niente”, spiega Mennitto. Tra i cocktail da provare? Il Mercato Nero, che richiama nel nome uno dei primi effetti del diciottesimo emendamento, quando gli alcolici si trovavano a un prezzo fino a 10 volte più alto, con una qualità molto bassa. Un drink a base di cordiale homemade alla canapa, Ginposio (un gin artigianale a marchio Cannabistró), miele alla canapa, limone.
Cannabistrò
Via Vincenzo Bellini 13, Napoli
La Fesseria
Foto Aurora Scotto di Minico
Tra i cocktail bar da non perdere a Napoli c’è anche La Fesseria, insegna fondata da Carmine Angelone, Fabrizio D’Aniello, Andrea e Mauro Serino, che ha una nuova sede: se dal 2017 è aperto nel centro storico della città, con due location, dal 2023 ha inaugurato anche una terza sede in zona Chiaia. Il cocktail bar, icona della cultura street drink napoletana, oggi si trova dunque pure in via Bisignano 20, a pochi passi dall’elegante piazza dei Martiri. Mood optical, pareti nere e giallo fluo (i colori del brand), insegne luminose e wall painting d’autore, oltre a distillati ben in vista definiscono lo spazio: 140 metri quadrati su due livelli, tra cocktail bar e cucina. Dietro al bancone c’è un team giovane (l’head barman è Davide Di Guida, classe 1992), che propone drink cosmopoliti e aperti alla sperimentazione, mentre la cucina propone tapas di ispirazione fusion e internazionale, spaziando dai tacos guacamole polpo e crauti ai Tequeños venezuelani, dal baccalà mantecato al raviolo ripieno di melanzane e ricotta. Alle pareti ci sono le opere dello street artist Aldam, aka Andrea Scialò.
La Fesseria
Via Giovanni Paladino 17 e 13
Via Bisignano 20
Napoli
Chandelier
Sempre a Napoli, un altro indirizzo da provare è Chandelier: da tempo è un punto di riferimento per il bere miscelato in zona Chiaia. Il mood è curato, elegante e accogliente allo stesso tempo, e propone assaggi gourmand da abbinare ai cocktail. Uno spazio raffinato, perfetto per l’aperitivo ma anche per l’after dinner. Da provare il gin tonic, preparato con uno dei diversi distillati che ha disposizione il locale, spaziando da quelli giapponesi ai classici London Dry Gin. Cosa chiedere di più?
Chandelier
Vico Belledonne a Chiaia 34/35, Napoli
Kadavè
Ci spostiamo a Sant’Anastasia, dove Kadavè accoglie gli ospiti - come recita l'insegna del locale - ogni volta (cada vez in spagnolo) che si vuole. Uno spazio accogliente, adatto a qualsiasi occasione, perfetto in ogni momento: per un happy hour, ma anche per un after dinner tra amici, per una serata tranquilla, oppure per festeggiare una ricorrenza speciale o una cena romantica. Il tutto con una costante: una proposta che ruota attorno alla ricerca continua della qualità, che si concentra su una buona selezione di materie prime e cocktail curati in ogni dettaglio. Non solo miscelati: non mancano etichette di vini provenienti da tutta Italia, selezionate tra le cantine emergenti e tra i nomi più affermati, nel segno della qualità. Sorsi da accompagnare a un colorato ventaglio di assaggi: dagli appetizer alle tapas, dalle bruschette ai taglieri di salumi e formaggi, ai primi piatti.
Kadavè
Piazza Due Ottobre 19, Sant'Anastasia (NA)
Shub
Foto courtesy Shub
Ci spostiamo a Sorrento, dove è d'obbligo fermarsi allo Shub. Un secret cocktail bar che vede alla regia Valerio Izzo, restaurant manager di Piazzetta Milù, il due stelle Michelin che gestisce assieme ai fratelli Maicol ed Emanuele. Valerio è sommelier, assaggiatore Onaf ed esperto in mixology: è stata sua l'idea di creare, nel 2020, questo elegante cocktail bar e Champagne room, nel centro della città. Ha inaugurato così un inedito concept di "speak easy" nella Penisola Sorrentina, che coniuga food, wine, Champagne e cocktail. Tra i signature drink da assaggiare, ecco il Bianco e Nero, con Mezcal Vida, bitter bianco, liquore alle nocciole, tartufo nero e olio al tartufo bianco, "un cocktail al tartufo, dove il tartufo è presente solo nella parte visiva e olfattiva", precisa Valerio. Da provare anche l'iconico Sorrento Martini, con Plymouth Gin, vermouth Martini Ambrato Riserva e foglie di limone di Sorrento, un cocktail che viene cotto sottovuoto con le foglie dell’albero di limoni, "in modo da estrapolare il sapore di clorofilla, ma limonato", spiega. Tra i drink iconici c'è pure il Tomato Head, con vodka, pomodoro di Sorrento, basilico, limone, salsa ponzu e soda Perrier. Come si prepara? "Creiamo la vodka al pomodoro di Sorrento per poi mischiarla con salsa ponzu, limone e sciroppo al basilico. Il tutto viene finito con la soda".
Shub
Via Santa Maria della Pietà 3-5, Sorrento (NA)
Laboratorio Folkloristico
Da non perdere anche il Laboratorio Folkloristico a Pomigliano d’Arco. Si definisce “drink, food & social space” ed è un punto di riferimento della zona per il bere miscelato. Fondato da tre giovani - Francesco Manna, Enzo Monda e Vincenzo Pagliara - negli anni ha ottenuto diversi riconoscimenti, ma soprattutto, la stima e il calore del pubblico affezionato. Tra le ultime imprese importanti, la partecipazione alla London Cocktail Week. L’offerta beverage qui verte su distillati personalizzati, a partire dal gin, ma anche su cocktail creati al momento, a seconda delle richieste, grazie alla tecnologia e all’esperienza dei bartender, che hanno acquisito grandi competenze in giro per il globo. Non mancano serate musicali a tema, e nemmeno bocconi sfiziosi e assaggi golosi, proposti in abbinamento ai drink.
Laboratorio Folkloristico
Via Roma 182, Pomigliano d'Arco (NA)
Speakeasy
Restiamo a Pomigliano d’Arco, dove c’è un altro locale che vale la pena provare: si chiama Speakeasy e sorge in piazza Municipio. Si tratta di un cocktail bar nato dalla volontà di Nino Siciliano e Domenico Casoria di far conoscere la miscelazione di qualità nella cittadina alle porte di Napoli. L’atmosfera curata, con un ambiente ispirato allo stile Liberty e al mood dei locali segreti di inizio Novecento, fa da cornice alla proposta ricercata di questo spazio. Creatività e ricerca sono le parole chiave per capire il lavoro che si cela dietro la drink list. Ecco allora proposte gastronomiche che spaziano dai roll gourmet agli hamburger, da abbinare ai cocktail in lista. Bella selezione di gin, che apprezzeranno gli appassionati di gin tonic.
Speakeasy
Piazza Municipio, Pomigliano d’Arco (NA)
Caravella Cafe & Spirits
Ci spostiamo nella Penisola Sorrentina, a Castellammare di Stabia, dove gli amanti del bere miscelato trovano un altro indirizzo da non perdere: Caravella Cafe & Spirits. Si tratta del cocktail bar aperto dal giovane Giuseppe Ammendola, classe 1989, “figlio d’arte”, che ha iniziato la sua carriera nel locale di famiglia, il Bar Caravella. I suoi drink sono eleganti ed essenziali, la lista spazia dai Classici alle “Proposte Caravella”. Interessante la drink list dei signature, giocata sull’Equilibrio degli elementi della natura: acqua, legno, fuoco, terra e metallo, perché “fare un buon cocktail è una questione di equilibrio”, come recita il menu. Ecco allora L’Oro di Napoli, con Milk punch, vodka, gelato alla vaniglia e amaro, ma anche Eden, a base di Tanqueray Ten, crodiale Eden di Hibiuscus e gelsomino, Verjous, Champagne. Non mancano, in piena linea con le ultime tendenze beverage, i cocktail alcol free.
Caravella Cafe & Spirits
Corso Alcide de Gasperi 64, Castellammare di Stabia (NA)
Imprinting Experience
Vale la pena anche spingersi a Nola, per scoprire Imprinting Experience, premium bar e fine dining che ha esordito sulle scene ad aprile 2023. Varcata la soglia, troverete un secret bar di grande atmosfera, curato in ogni dettaglio. Si tratta davvero di una “experience” all’insegna dei cocktail e della cucina d’autore, con food pairing studiati ad hoc dallo chef Nicola Restaino. Qualche esempio? Un drink come il Negroni Mediterraneo, con le sue note aromatiche, viene proposto in abbinamento a Dentice affumicato, tè Lapsang Souchong e barbabietola. Per un’esperienza di gusto a 360 gradi, che crea nuove connessioni tra sapori, aromi e sentori.
Imprinting Experience
Via San Massimo 32, Nola (NA)