Era una delle aperture più attese dell’anno quella che porta la firma dei Costardi Bros a Torino all’interno di Gallerie d’Italia, il nuovo spazio museale di Intesa Sanpaolo, in piazza San Carlo. Qui, i due fratelli di origini vercellesi hanno inaugurato a dicembre il Caffè San Carlo, bistrot e caffè, e da poche settimane il ristorante fine dining Scatto. Un progetto che non solo riporta nel capoluogo piemontese due grandi e giovani interpreti della cucina contemporanea, ma che va anche a chiudere il cerchio di una serie di indirizzi “cugini” presenti in altre città, che siglano il connubio sempre molto forte tra gastronomia e arte. Come molti ricorderanno, infatti, a novembre era stato il turno di Giuseppe Iannotti, presente nello spazio di Gallerie d’Italia a Napoli con il suo Luminist.
L’idea alla base del nuovo spazio? “Diventare un punto di riferimento non solo per i visitatori del museo e per i turisti, ma anche per tutti i torinesi”. Prendendo in mano l’intera offerta ristorativa di Gallerie d’Italia, Christian e Manuel Costardi gettano dunque i semi per la rinascita gastronomica (e non solo) di una delle piazze simbolo della città sabauda. Ecco tutto quello che devi sapere sul nuovo progetto.
Caffè San Carlo a Torino, la location e il menu

Avere duecento anni e non sentirli. Lo storico Caffè San Carlo, sul finire del 2022, ha riaperto i battenti, a duecento anni dalla sua nascita: una celebrazione della storicità del luogo, che oggi fa connessione tra un glorioso passato e il presente in fermento. Il San Carlo, situato sotto i portici dell’omonima piazza, si trova nel palazzo seicentesco dei Turinetti di Priero, ed è uno dei caffè di più antica tradizione della città. Simbolo del Risorgimento, è stato il ritrovo di politici, intellettuali e artisti, e oggi raccoglie quell’eredità evolvendo e ascoltando l’anima di Torino.

Ecco allora il salone principale, decorato con colonne ioniche e stucchi dorati, e la saletta laterale, con eleganti nicchie che accolgono sculture e, con l’arrivo della primavera, il dehors con vista sulla piazza. Il restyling del Caffè San Carlo è stato curato dallo Studio lamatilde, che ha optato per un intervento discreto e poco invasivo. Il risultato è uno spazio dall’eleganza classica, dove la storia dialoga con i materiali di oggi, a partire dal bancone centrale a penisola, realizzato in legno di rovere con finitura cannettata in rilievo, per richiamo al motivo delle lesene. Rimane in bella vista, invece, il grande lampadario di Murano a 18 bracci.

Si tratta di un locale all day dining, aperto tutti i giorni della settimana, dalle 8.00 alle 22.00. A colazione si fa il pieno di viennoiserie di ispirazione francese, tra croissant e veneziane, e pezzi golosi come il bignè con craquelin, con scorza di limone candita e semisabbiata e cuore di pistacchio e bergamotto. Non manca in menu una proposta salata di stampo internazionale, con tante declinazioni delle uova. I piatti proposti si rifano alla tradizione piemontese: Vitello tonnato, Ravioli del plin, crudo di Fassona e nocciole.
Qui è anche possibile fare l'aperitivo, che propone una serie di drink classici: cocktail come il Milano Torino (corretto Barolo Chinato) o il Negroni. Notevole la selezione di Vermouth e Bitter.
Scatto a Torino, la location e il menu

Si chiama Scatto a richiamo dell’universo fotografico, che caratterizza il nuovo spazio museale di Intesa Sanpaolo. Ma anche perché rappresenta metaforicamente la spinta in avanti dei fratelli Christian e Manuel Costardi, che da enfant prodige dell’alta cucina sono diventati dei veri e propri punti di riferimento quando si parla di cucina piemontese e tutela delle tradizioni, a partire da quella del riso (indimenticabile il loro iconico Costardi’s Condensed Rice in barattolo). Senza mai perdere il contatto con il presente, con il giusto twist rivolto al futuro e qualche piccola e misurata contaminazione.

Le evoluzioni contemporanee del duo gastronomico, nato nella cucina dell'albergo di famiglia a Vercelli, l’Hotel Cinzia, si riflettono anche nel nuovo ristorante all’interno di Gallerie d’Italia. Caratterizzato da uno stile moderno, ispirato alla fotografia, è stato progettato sempre dallo Studio lamatilde, ed è in linea con il mood del museo. Ecco allora materiali riflettenti quali acciaio e vetro specchiato, che giocano con elementi quali il legno e la luce. Il tutto per creare angoli intimi e d’atmosfera, dalle tonalità scure, che rimandano idealmente alla camera oscura di uno studio fotografico.

Lo chef table in marmo consente di guardare la cucina ed entrare in stretto contatto con gli chef. Qui le radici ben solide nella tradizione spiccano il volo verso il futuro, con piatti che incarnano l’evoluzione. Si può optare per due menu degustazione, oppure si può scegliere alla carta. La costante è il legame con il territorio piemontese, che non viene mai meno, tra nuove chiavi interpretative, gioco e creatività. Il percorso Disegno (85 euro, 7 portate), in particolare, propone piatti con focus sul territorio, a partire da classici come il Vitello tonnato nella sua versione tradizionale, mentre il menu Ritratto (120 euro, 10 portate) viene definito come “un’istantanea del team di cucina”: ogni piatto è figlio del contributo di ogni membro della brigata di cucina, riflesso corale di storie individuali e contaminazioni. Il focus, come rassicurano i fratelli Costardi, resta l’ingrediente italiano, attorno cui sviluppare un racconto e curiosità.

Da provare? Il Brasato al cucchiaio, un piatto classico riletto in una nuova modalità nuova; l’immancabile Lattina di Riso Condense; la Mugnaia, una creazione che sposta il focus dal pesce alla salsa. Per concludere in dolcezza, con una versione sferica del mitico Bonet piemontese, tra caramello e pan brioche all'amaretto, o con l'iconico Carota, Mandarino e Liquirizia.
Tutte le foto Daniele Ratti