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Chef Pasquale Valente e chef Lorenzo Manosperti al Refettorio Bologna

Una cena che nutre l’anima: Lorenzo Manosperti al Refettorio Antoniano di Bologna

Una cena che nutre l’anima è il format ideato da S.Pellegrino in collaborazione con Food for Soul, l’organizzazione no-profit fondata da Massimo Bottura e Lara Gilmore che quest’anno festeggia dieci anni di attività. 

Quattro episodi, quattro città, quattro giovani chef chiamati a cucinare nei 4 Refettori italiani di Food for Soul, spazi in cui il cibo recuperato diventa occasione di bellezza, accoglienza e rispetto.

A Bologna, Antoniano ogni lunedì sera, in collaborazione con Food For Soul, apre le porte del Refettorio al servizio della comunità.

In ogni tappa, gli chef di Sanpellegrino Young Chef Academy incontrano la brigata di volontari e lo chef resident del Refettorio per preparare una cena speciale per persone vulnerabili. Non si tratta solo di offrire un pasto caldo, ma di restituire un’idea di accoglienza inedita: piatti pensati, curati, serviti con attenzione e cura. Al centro, l’ospitalità. Assi portanti del progetto, la trasformazione di ingredienti ordinari in piatti straordinari e l’attenzione all’isolamento sociale, temi su cui Bottura e Gilmore sono impegnati da ormai dieci anni. 

Una cena che nutre l'anima - Bologna

Il menu della cena di Bologna

Lorenzo ha costruito un menu che parte dalla memoria, si è ispirato all’Emilia Romagna che lo ospitava per questa serata, e ha abbracciato anche il Piemonte dove attualmente lavora. 
Ha aperto con una pizza fritta con vitello tonnato: un impasto morbido e gonfio, farcito con fettine di spinacino di vitello, una salsa tonnata vellutata e un tocco fresco di insalatina e pomodori.
Il primo piatto è stato un omaggio alla sfoglia emiliana: tortelloni agli asparagi con fonduta di Parmigiano e punte di asparagi croccanti, un piatto primaverile e raffinato, eseguito con l’aiuto delle volontarie che si sono rivelate “sfogline” provette.

Come secondo, l’arrosto della domenica, cotto lentamente con un fondo di verdure e servito con la sua salsa: un piatto caldo, profumato, che ha riportato in tavola il senso di pranzo in famiglia.
A chiudere, un dolce fresco e inaspettato: fragole, piselli, mascarpone e riccioli di cioccolato. Una composizione inedita, dove i legumi più dolci incontrano la cremosità della crema e l’acidità delle fragole.

Scopri nel dettaglio il menu di Bologna

La parola agli chef: Lorenzo Manosperti e Pasquale Valente

Com’è stata l’esperienza al Refettorio Antoniano di Bologna? Cosa vi ha colpito di più?

Lorenzo Manosperti: L’esperienza a Bologna è stata un’opportunità per mettermi in gioco in un modo completamente nuovo. Cucinare senza un planning preciso, in una cucina sconosciuta, con attrezzature che non conosci e insieme a persone mai incontrate prima: non è stato facile. Ma il tempo è volato. L’energia era alta, il clima bellissimo. Ho cercato di coinvolgere i volontari e loro mi hanno restituito entusiasmo, forza, sorrisi.

Pasquale Valente: È stata un’opportunità speciale. Si è creato subito un bel team con tutto lo staff delle riprese e con Lorenzo. Sono stati tutti capaci di mettermi subito a mio agio e ci hanno dato un supporto molto importante. Lorenzo è giovane sì, ma ha un enorme entusiasmo e tanta determinazione, ha mostrato ottime capacità di mettersi in gioco e di comunicare con tutto lo staff. 

Qual è stato l’ingrediente che vi ha messo più in difficoltà durante la cena?

Lorenzo Manosperti: Più che un ingrediente, la vera sfida sono state le tempistiche. Il secondo piatto, lo spinacino di manzo, richiedeva una lunga cottura. L’antipasto, la pizza fritta, aveva bisogno dei suoi tempi di lievitazione. Ma tutto è andato liscio, è stato un bel lavoro di squadra.

Pasquale Valente: I piselli freschi per creare un dolce. Questo mi ha messo un po’ in difficoltà. Dopo un confronto e vari esempi, grazie a Lorenzo è stato possibile mettere in tavola un dessert che aveva come protagonisti questi legumi. Ero un po’ scettico su questa scelta all’inizio, ma mi sono dovuto ricredere. Bravo, Lorenzo! 

Apri il frigorifero e trovi: un pomodoro, un formaggio a tua scelta e della salsa di soia. Cosa cucini?

Lorenzo Manosperti: Faccio un dressing con soia e polpa di pomodoro, da usare per condire un formaggio fresco come il primo sale o la crescenza. Ci metto una concassé di pomodoro, un po’ di basilico e olio extravergine: semplice ma efficace.

Pasquale Valente: Qualche tempo fa dovevo preparare un piatto vegetariano e non avevo molte cose in dispensa, allora è partita la creatività e ho fatto un piatto con quello che c’era. Ho preso dei bellissimi pomodori di stagione, non molto maturi, di tipo San Marzano. Li ho privati della pelle e li ho marinati con salsa di soia, scalogno e paprika dolce per circa 2 ore. Ho aggiunto un po’ di Feta, ho tostato dei dadini di pane raffermo e li ho uniti per farne una sorta di macedonia salata con olio extravergine di oliva e finocchietto. Ho sgocciolato i pomodori dalla marinata e ne ho tenuto il liquido, li ho farciti con la macedonia di pane e feta e li ho serviti in abbinamento a delle mini omelette alla cipolla di Tropea. Il liquido della marinata in aggiunta ad un po’ di sapore aspro delle fragole, ha completato il piatto donando profumi e contrasti.

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